domenica, 27 febbraio 2005
MENDOZA (day 24) – Oggi sono arrivato a Mendoza dopo il solito viaggio massacrante e come quando arrivai a Bariloche ho pensato bene di ammazzarmi di fatica, camminando per ore nell’immenso parque di San Martin, con salita al Cerro della Gloria (gloria quanto mai effimera, perchè arrivati in cima la vista è assolutamente dimenticabile).

Aggiungo che dopo venti giorni di fresca ventilata estate patagonica, qui ho trovato un caldo milanese. Appiccicoso, che sudi anche quando stai fermo. Ah, ci sono pure le zanzare. E meno male che Mendoza è una cittá con grandi viali alberati e grandi piazze, tra cui Piazza d’España ricorda un po’ l’omonima straordinaria di Sevilla.

Obbligato a non fare niente per quasi un giorno ho dovuto pensare e ho fatto riflessioni profonde che avrei voluto esternare in questo post. Per esempio partendo dal fatto che ho incontrato tanti argentini all’ultimo giorno (o quasi) di vacanza, volevo scrivere un bel pistolotto filosofico sulla prospettiva di un mondo visto e vissuto al contrario. E un altro dopo la visita odierna a quello spettacolo crudele ma necessario che è lo zoo, riallacciandomi a quanto visto alla Peninsula Valdes.

Mi sono venute in mente anche un paio di ideuzze, per quando torneró a casa. Siccome peró sono troppo stanco e a minuti comincia l’inaugurazione della fiesta della vendimia, vorrei solo dire una cosa a caldo: NON VINCETE MAI, NON VINCETE MAI!

NOTA SPESE:
Ostello campo base II: 3 notti 33$
Escursione alta montagna (1 giorno) + escursione 2 botteghe del vino (1/2 giornata): 76$