Vagabonding around the World

Traveller profiles: Andrea Trevisan

Andrea Trevisan, detto il cujo, in Afghanistan. Possibilmente la sua prossima missione

Il secondo intervistato per Traveller Profiles, viaggiatori-amici che mi hanno inspirato è Andrea Trevisan detto il cujo. (perchè il cujo chiedetelo a lui, ma so che il giorno dopo aver pubblicato un pezzo del genere, il suo nick lega bene). Originario di Somma Lombardo, Andrea a soli 20 anni è partito per l’Africa per lavorare nell’umanitario.

I suoi non sono quindi tanto viaggio di esplorazione, ma missioni legate allo sviluppo e cooperazione internazionale, alle frontiere dell’umanitario. Dopo anni di progetti Andrea si è fermato un anno per fare un Master in Inghilterra e ampliare le sue conoscenze.

Andrea ha tanta esperienza in Africa, il continente che a me attrae meno e spaventa di più. Per questo lo ammiro tanto.

Quando viaggia per piacere Andrea lo fa in modo decisamente mosey. E se non sapete cosa significa mosey, chiedetelo pure a lui.

1) Che differenza trovi tra il viaggio e il vagabondaggio? Quanto ti consideri un viaggiatore e quanto un vagabondo?

Il vagabondaggio ha per me un altro spirito, mi suona più di accattonaggio di esperienze, una cosa passiva, un sinonimo di “muoversi di qua e di là senza una fissa meta e senza motivo ben preciso”. Il viaggio può anche essere mosey ma comunque ha dietro forse un altro spirito, più curiosità nella ricerca delle emozioni, attenzione, gioia, rispetto, apertura.

Io sono sicuramente più un viaggiatore, vagabondo lo si può essere magari per qualche periodo in mezzo ad viaggio, si sa capita qualche volta che c’hai due o tre giorni “apatici” in cui sbatti il naso un pò a vanvera, pigramente o che magari manco esci dalla camera d’albergo perchè fuori è brutto, umido ed in camera hai la tele

2) Qual è la lezione più grande che ti ha insegnato viaggiare.

Che non è come te lo dicono gli altri. E’ diverso, diciamo meglio, più vivo. Cosa? tutto: dal viaggiare stesso, alla vita, al mondo.

Il cujo in Africa, si ammazza di lavoro

3) Descrivimi la tua giornata di oggi.

Prima giornata 100% di rientro dopo sue mesi in missione in Congo, dopo esser tornato ieri sera tardi a casa. Sveglia irregolare (devo smaltire un pò lo stress di fine missione), colazione, doccia, barbiere, visita ai nonni, casa, pranzo, massaggio dalla cugina, giro in bici e qua e là sistemo il desktop, l’hardisk e massacro il sito NBA. Stasera ore piccole per gara 3 tra i miei LA Fakers e i Thunders. E’ venerdì e dovrei uscire, ma sto iniziando a preparare le cose per il lunedì che parto di nuovo.

4) lo so che è una domanda scontata, ma è un po’ come la pizza margherita: è sempre buona. Dimmi il luogo (paese, città, o quel che l’è) più amato e quello più odiato e perchè?

Te la divido in due: quello per vacanza e quello per lavoro.

Per lavoro: è tutto lo stesso: il Congo. Perchè è duro, difficile, ti esaurisce, crudele, frustrante, a volte ripetitivo ma che comunque non ti annoi mai. Eppure lo ami per i suoi paesaggi stupendi, la sofferenza delle persone che ti fa capire quanto utile puoi essere, il calore, l’anomalia congolese e anche tremendamente politicamente interessante.

Per vacanza: ho amato il Kenya e conto di tornarci. Gli Stati Uniti sono stati unici. (notare l’involontario calembeur, n.d.r). Un paese che odio? non è proprio odio ma l’Inghilterra non mi dice niente di speciale. Ho qualche buon amico, sono un pò ospitali e i servizi funzionano. Ma per il resto è una noia mortale, il calore mediterraneo è 20 volte meglio.

5) Dimmi il viaggio che sogni da una vita e che non hai ancora fatto.

Uno era Capo Nord, fatto. L’altro gli USA in furgone. fatto. Ora c’è la Transiberiana. Però anche australia e NZ sono in competizione.

Il cujo in versione mosey


6) Dimmi i tuoi 3 siti/blog di viaggio preferiti.

Ti confesso che non ne leggo, a parte tripluca e TripClaudio qua e là di altri leggo poco o sporadicamente, più quando ho bisogno direi. Invece mi piace molto il magazine KLM che mandano ai frequent flyer. Belle foto. Ecco seguo il blog fotografico del quotidiano di Boston. Tratta molto di viaggi, e sto rivalutando Tripadvisor.

7) Basta parlare di te, parliamo un po’ di me. Definisci il clach viaggiatore in 3 righe

Instancabile. Sorprendente. Un pò troppo regolare.

Questi erano 3 aggettivi e non 3 righe. E alla faccia della regolarità, trovami uno che solo negli ultimi 3 mesi ha corso 73km in 2 giorni, va in Giappone senza assicurazione e spende due mesi a Miyako.

Scherzi, a parte, grazie Andrea e continua con la tua vita mosey.
Il sito di Andrea è Cujolandia, in viaggio alle frontiere dell’umanitario.

Precedente

Photo-gallery: Cofete, Fuerteventura

Successivo

Te quiero Argentina – 28. Meravigliose cascate di Iguazù

  1. magico! il link al sito fotografico è : http://www.boston.com/bigpicture/

    Volevo dire meno calcolatrice e più jack kerouack alla mano!
    e grazie ancora!

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Powered by WordPress & Tema di Anders Norén