Nel 2018, dopo 4 mesi in Sud Est Asiatico, sono stato in Europa fino a fine anno, di cui 5 mesi di triste e insulso lavoro a Lisbona. Nel mezzo, un’esperienza di 1 mese di House sitting vicino a Valencia, un po’ di Andalusia, di Algarve e di Milano.

Mappa dei viaggi di Clach nel 2018

Il 2018 è cominciato con un ritiro di meditazione a Suan Mokh, il “peggiore” dei vari ritiri che ho fatto finora. Comunque anche il peggiore mi ha dato grande benefici, e non mi stancherò mai di consigliare a tutti di fare un ritiro di meditazione, almeno una volta nella vita. E possibilmente una volta all’anno.

Dopo il ritiro ho passato il resto di gennaio a zonzo per la Thailandia del Sud, soprattutto in scooter. Incredibile come anche in un’area così turistica esistano tante isole e posti fuori dalle rotte in cui si può passare tempo in modo piacevole.

A fine mese ho passato qualche giorno a Bangkok, il centro inevitabile in cui si finisce per transitare (e sempre con gusto) in ogni viaggio per il Sud est Asiatico, prima di volare per il Vietnam.

Tre mesi in Vietnam

Dalla Thailandia del Sud a Saigon, un po’ troppo caotica per quel che cercavo in quei giorni, ma in cui ho girato tanti bei locali per scrivere la guida su dove bere caffè a Saigon.

Da Saigon mi sono spostato qualche giorno a Can Tho e il delta del Mekong, prima di raggiungere l’isola di Phu Quoc, il cui hype mi aveva fatto pensare avrei potuto fermarmici un mese, ma che in realtà mi ha stufato dopo una settimana.

Così per passare in tranquillità i giorni del Tet, il capodanno vietnamita, grazie al suggerimento di un simpatico tedesco conosciuto a Can Tho, ho trovato un paradiso a Cat Tien, dove riflettere sulla dopamina e la cerco dipendenza.

Se Febbraio 2018 lo ho trascorso nel Vietnam del Sud, marzo in Centro Vietnam, con base nella bucolica Hoi An e il resto in moto, tanto da scrivere Note sul Vietnam Centrale in motocicletta,  il 1 aprile ho lasciato il Vietnam giusto un attimino, il tempo di diventare il 1° travel blogger su Marte.

Quindi mi sono diretto verso Nord, finendo serendipicamente a Du Già Una settimana a Du Già, di già è passata (anche se si pronuncia Su sà), e poi finalmente mi sono rimesso in moto.

Da Ha Giang a Cao Bang, il Nord Vietnam in moto, è stato il degno finale della mia epica avventura di 3 mesi in questo splendido paese. Dopo tre mesi posso dire con cognizione di causa il vero costo della vita in Vietnam, ma soprattutto che al momento è la mia nazione del Sud Est Asiatico preferita.

House e dog sitter vicino a Valencia

Aprile si è concluso con 3 giorni di decompressione a Singapore, prima di tornare in Europa, e a casa a Milano. Maggio l’ho trascorso tra la mia città natale e Villa Real de Santo Antonio. I primi giorni in Portogallo sono rimasto sorpreso di quanto la sua cucina mi sia entrata dentro, tanto da avermi ispirato a scrivere Il meglio della cucina portoghese.

Su come sono finito a fare l’house sitter dalle parti di Valencia, devo tornare un attimo in Vietnam e a uno di quegli incontri, con persone con cui condividi magari fisicamente solo qualche giorno, ma ti cambiano la vita molto di più di altre con cui magari condividi la quotidianità per mesi o anni.

Com’è fare il dog sitter? è il resoconto di quell’esperienza dolce/amara, che comunque spero proprio non sia l’ultima. Visto che a La Olleria mi annoiavo, ho guardato molte partite dei mondiali di calcio. Tra le storie e le squadre che mi affascinarono di più ci fu l’Iran e i Trending Topics.

E poi mi sono dedicato molto a fare esperimenti di cucina con il Bimby, tanto che la morte di Anthony Bourdain in quei giorni mi trovò particolarmente simpatetico. Parts Unknow, cucine segrete è il mio omaggio a lui ispirato, mentre Upwork, la disperazione della Gig economy. è il mio periodico articolo di lamentele sul mondo del lavoro di questa società capitalista malata.

Alla fine l’Olleria è stata poco LOL. Lasciata con acrimonia la casa, mi sono fermato con piacere qualche giorno a Valencia e Cordoba, prima di tornare a VRSA.

Lisbon story: vivere per lavorare

A luglio mi stavo già annoiando e avevo comprato i voli per Settembre per andare in Bielorussia, la penultima nazione europea che mi manca da conoscere, quando il giorno dopo mi offrirono un lavoro di Costumer Care a Lisbona, per un grande portale di viaggi, gestito in realtà in outsourcing da una grande società di Telemarketing.

Grandi per dimensioni e fatturato, piccolissime per la possibilità di arricchire il viaggio che è la mia esistenza.

Ad agosto è cominciata così la mia Lisbon story. Una storia deprimente, in un ambiente lobotomizzato, per la quale da qui a fine anno ho semplicemente vissuto per lavorare. Lisbona, Liscattiva. ll  mio viaggio in Bielorussia è saltato, e dopo che a Ottobre ho letto e scritto di 21 lezioni per il 21° secolo, la poca coscienza critica che mi è rimasta è andata in naftalina.

A novembre ho tenuto occupato il blog pubblicando le foto del Calendario 2019, fino a quando ai primi di Dicembre ho trovato la forza di dimettermi. Sono riuscito a tornare a Milano, anzi a Bollate, la vigilia di Natale e qui si conclude l’anno e comincerà quello nuovo.

Prima di rimettermi in viaggio con destinazione Sud Africa. O meglio, spero, l’Africa del Sud.