silvern fern

L’anima nera della Nuova Zelanda

Il giorno che sono arrivato ad Auckland, attraversando a fatica con la mia valigia una strada semideserta in forte pendenza, un giovane fighetto in una macchina fighetta mi ha urlato di ogni, come se gli avessi tagliato la strada, anche se quando l’ho attraversata, lui non era nemmeno in vista. Questo è pazzo, mi sono detto.

Fast forward al mio ultimo giorno e alla cena offerta dopo la classe di yoga (The loft, in Beach road, gestito da Hare Krhisna: 19$ per 90′ di lezione e ottima cena) una simpatica kiwi cinese racconta che si è appena laureata in legge e psicologia (non è una strana facoltà, ha fatto due carriere allo stesso tempo), è appena tornata, mandata dall’Università, in Norvegia, dove “ci sono molte similarità con la Nuova Zelanda, tra cui gli enormi spazi a disposizione e il fatto che ci sono molte persone con problemi mentali”.

Interessante, pensando a quanto la notte prima mi raccontava Kevin, kiwi cambogiano ospite della mia couchsurfer.. da un mese. Stava per andare a un meet-up di “sogni lucidi”, che sono alla base della graphic novel (fa più figo dire così che romanzo a fumetti) che ha in mente di scrivere. Kevin mi racconta che al lavoro quella sera si era comportato in modo definito da lui stesso “inquietante” e che in famiglia ha diversi casi di malattie mentali e ogni tanto ha paura di andare anche lui su quella strada.

Ancora più interessante quando la giovane kiwi cinese prosegue nel suo racconto e confessa che anche lei pensa che sta impazzendo, perché l’altro giorno ha avuto una visione o allucinazione e si è sentita Gesù Cristo.

Nz mistica

In NZ parecchia gente si crede Dio

Brandelli di esperienza in forte contrasto con la mia avventura neozelandese, dove a parte qualche tipo strano che mi ha tirato su in autostop ho incontrato solo gente super “easy” “sweet as” e davvero socievole. Ma quando sull’aereo che mi portava a Singapore ho letto un servizio su NewScientist, dove si spiega che la Nuova Zelanda sarà presto la prima nazione al mondo a legalizzare una serie di droghe sintetiche e veniva ribadito, stavolta numeri alla mano, che, forse a causa dell’isolamento territoriale, molti kiwi hanno problemi mentali.. i puntini si sono uniti.

Sta a vedere che il nero, il colore simbolo del paese, dalle stupende divise della nazionale di Rugby alle borse della spesa del supermercato Countdown, esprime un’anima del paese nascosta da un atteggiamento che più amichevole non potrebbe essere… un Nazi Goreng polinesiano a base di fish&chips innaffiato di vino tantrico (cit.)

Chissà, io comunque me ne sono andato con il rammarico di non aver visto, più che la costa Ovest dell’isola del Sud, la splendia baia e le isole che circondano Auckland. Mi è piaciuta un sacco Niuu Giirando e spero tanto di tornarci presto.

Altre cose che mi sono piaciute e non della Nuova Zelanda…
SI
1) Auckland e dintorni
2) La gente
3) Le camminate e l’attività fisica
4) Poter usare la carta di credito ovunque
5) Le infrastrutture turistiche
NO
1) Il cibo ingiustificatamente caro
2) Mancanza di acqua pubblica, specialmente durante i trekking
3) E’ pieno di crucchi e di indiani
4) Il freddo nell’isola del Sud
5) La mentalità commerciale