Ho appena concluso una camminata di 8 giorni da Ancona ad Assisi, che ricalca in gran parte la prima metà del percorso Italia Coast 2 Coast. Un itinerario, purtroppo non segnato, che attraversa l’Italia dall’Adriatico al Tirreno, con partenza a Portonovo ed arrivo a Orbetello, passando per Marche, Umbria, Lazio e Toscana.

Contrariamente a quanto faccio di solito, non sono partito da solo e non ho programmato quasi nulla del mio cammino. Ho deciso al volo e mi sono affidato a Daniele, della Pallarotonda di Pesaro, una associazione di escursionismo ed inclusione sociale, con cui avevo già fatto alcune camminate la scorsa estate, incluso un bellissimo week end sui Monti Sibillini.

Il gruppetto è variato nel corso di questi giorni, con un minimo di 3 e un massimo di 6 persone in cammino. Eccetto la prima notte in cui abbiamo dormito in tenda in campeggio, abbiamo quindi affittato sempre appartamenti con cucina.

Italia Coast 2 Coast

E’ stato un cammino per me molto difficile.

La scarsa forma fisica per i due mesi di House Arrest, il caldo, l’asfalto e le discese pietrose spacca gambe. Le scarpe sbagliate che ho abbandonato con gioia ad Assisi e il dover andare a ritmi decisi da altri e non da me. A volte è stato un calvario che mi ero quasi sempre risparmiato nei miei cammini lunghi.

Sono quindi contento di averlo finito, ma ancora di più di averlo fatto.

In questi tempi folli di mascherine e distanziamento sociale, che chi osa definire la nuova normalità merita solo di diventare batterie per alimentare The Matrix o un insulso soldatino stormtrooper di Star Wars, essere tornati in viaggio, seppur con le restrizioni di questi tempi folli, ha un valore aggiunto non quantificabile.

Segue breve diario, tappa per tappa. I km sono quelli percorsi da me includendo deviazioni e tagli. Anzi a essere precisi è la distanza intera che ho coperto in totale quel giorno indicata da Google Fit, che solitamente difetta del 10% sulle misure reali.

Tappa 0 – Ancona – Portonovo (sab 4 lug, 23,67km)

Conero, vista mozza fiato

Il Coast to Coast comincia a Portonovo, ma abbiamo aggiunto una camminata attraverso il Parco del Conero dalla città più grande nei paraggi, punto di ritrovo del gruppo. Ancona città non mi ha impressionato, mentre addentrarsi nei saliscendi del Conero, con le sue viste mozza fiato e suoi alberi da frutta generosi, è una esperienza da ripetere sicuramente, magari evitando di partire a mezzogiorno.

A Portonovo la spiaggia è quasi inesistente, mare mosso, fondale sassoso e profondo. Non il posto dove andrei al mare. Eppure, sarà che era sabato sera, il campeggio era affollatissimo. Abbiamo mangiato al ristorante del campeggio, e ho provato gli spaghetti coi moscioli, varietà unica di cozze locali, che sinceramente non mi sono sembrate nulla di speciale.

Tappa 1 – Portonovo – Osimo (dom 5, 23,24km)

Unico selfie del cammino, tra i girasoli

Per fortuna questa si è rivelata la tappa peggiore, perchè tolto il tratto da Poggio a Camerano, tanto l’uscita da Portonovo per una provinciale stretta e rischiosa, che l’entrata a Osimo passando per zona industriale, sono orribili pure in una sonnolenta domenica pomeriggio.

Mi è venuta una bella piaga sotto il piede che mi ha fatto camminare storto e ho pagato i giorni successivi.

Osimo cittadina invece è carina, e per fortuna abbiamo avuto abbastanza tempo ed energie per farci un giretto nel tardo pomeriggio. Eccellente l’accoglienza della famiglia dell’appartamento Casa di Nonno Bibi in cui abbiamo alloggiato.

Tappa 2 Osimo- San Vittore di Cingoli (lun 6, 30,14km)

la giornata più lunga del cammino

Sapessi come strano passare per Filottràno. Per suggestioni inconsce avevo molta curiosità di visitare questo paese famoso per la sartoria di alta qualità, che i miei compagni di cammino curiosamente chiamavano Filòttrano.

Purtroppo qualche km prima di arrivarci, dopo un inizio tappa molto piacevole, mi è arrivata una crisi improvvisa e l’unica cosa che ho visto di Filottrano è il Supermercato ai piedi del paese, che ho svaligiato per rifornirmi di cibo, acqua e medicine.

Qui viene fuori un grande problema di questo cammino, comparato a quelli di Santiago, per esempio, ed è la scarsità di fonti d’acqua. C’entrano anche la programmazione nostra e la situazione straordinaria con molti esercizi chiusi o con orari ridotti, ma bisogna fare attenzione per chi vuole attraversare l’Italia Coast 2 Coast..

Abbiamo dormito a Casa Cingoli, in frazione San Vittore.

Tappa 3 San Vittore- Elcito (mar 7, 27,68km)

Elcito rappresenta una deviazione dal percorso del CTC originale, ma una deviazione che vale assolutamente la pena fare. Elcito è un borghetto arrampicato sulla montagna che sembra uscito da un film, e durante la settimana rimane praticamente deserto.

Qui cito il paese di Elcito

La tappa è splendida. In partenza abbiamo fatto provviste al paese di Villastrada, dove la cordialità delle persone mi ha ricordato le interazioni durante il cammino portoghese interiore.

Poi ci siamo fermati alle cascatelle, dove si possono ristorare le stanche membra nell’acqua gelida del fiume. Successivamente si attraversa il suggestivo Lago di Cingoli, in cui mi sarei fermato ancora per un bagnetto, ma per ragioni logistiche e di tempo non è stato possibile.

La salita a Elcito non è particolarmente impegnativa, ma al termine di una giornata così lunga, mi ha tolto le forze per esplorare il borgo all’arrivo. Anche perchè dovevamo prepararci per una mega cena.

Tappa 4 Elcito – Pioraco (mer 8, 15,62km)

Pioraco, piace più di P. Diaco

Dopo la festa della notte precedente, per fortuna abbiamo tagliato la tappa alla grande. Io ero infatti in condizioni pietose come sempre quando dormo poco (4 ore scarse). Più che la salita al Monte San Vicino, mi ha distrutto la discesa a Braccano.

Ho passato ore come uno zombie e mi scuso soprattutto con Moira e Federico, che dopo averci portato la cena la sera precedente, ci hanno scarrozzato da Braccano a Pioraco, attraversando quindi Matelica e il tratto in cui questo cammino si interseca con quello delle terre mutate. Qui avremmo dovuto percorrere il fiabesco sentiero de Li Vurgacci, che però era stato chiuso per manutenzione straordinaria.

Abbiamo rimediato con mangiata al porchettaro Hard Pork e chiacchierata, prima di un pomeriggio di relax.

Tappa 5 Pioraco – Nocera Umbra (gio 9, 21,61km)

L’Umbria ci ha accolto con questo piatto assortito della Cresceria Pian di Stelle

Quella che comincia nelle Marche e finisce in Umbria è stata forse la tappa che ricordo con più piacere, forse perché spezzata dal lauto pranzo alla Cresceria Pian delle stelle, in cima al Monte Alamo.

Per camminare in estate ed evitare la caldazza delle ore centrali, due sono le strategie ottimali da seguire: o ti alzi molto presto la mattina, o ti fermi nelle ore centrali. Nessuno di noi aveva voglia di fare levatacce, ma nessuno dei miei compagni aveva voglia anche di fare soste lunghe. Perchè non è facile effettivamente rimettersi in moto dopo aver mangiato tanto.

Però se trovi un posticino fresco e tranquillo dove abbioccarti, è meglio concedersi una lunga sosta per il pranzo ed evitare le ore più calde e assolate, come abbiamo fatto stavolta. Aggiungi che il posto meritava, come testimoniato dalla folta presenza in un giorno feriale.

Scendendo sulla provinciale verso Nocera Umbra mi ero per la prima volta messo in testa al gruppo, e ovviamente avevo la posizione dell’alloggio sbagliata, così che ho dovuto percorrere 500 metri supplementari di discesa/risalita al 18% di pendenza.

Tappa 6 Nocera Umbra – Costa di Trex (ven 10, 19,57km)

Verso Assisi, San Francesco è ovunque

Il nostro alloggio a Nocera Umbra rimaneva sopra il paese, per cui abbiamo cominciato la tappa visitando la graziosa località famosa per le sue chiare e fresche dolci acque. Mi ha sconvolto vedere che in paese piccolo, ma abbastanza servito e turistico, ci siano case in centro in vendita a 20.000 euro! In genere l’Umbria è decisamente più economica delle regioni che la circondano.

Il resto della tappa è filato via piacevole fino alla dura salita finale a Costa di Trex. Nei pressi di Pian della Pieve abbiamo trovato sia un eccellente Ristorante, la Trattoria Pizzeria Ponte Marchetto, dove abbiamo pranzato e ordinato la cena, che una cascatella dove abbiamo fatto il bagno.

Tappa 7 Assisi – Monte Subasio – Assisi (sab 11, 19,62km)

Percorso ad anello che ci ha portati in cima al Monte Subasio, da cui prende il nome Radio Subasio, la radio più ascoltata sia nelle Marche che in Umbria.

Il tratto più duro è quello iniziale, appena lasciati Assisi.

Il cammino panoramico in cresta sul Monte era molto ventoso, il che ci ha evitato di soffrire il caldo come abbiamo fatto salendo per la foresta, ma ovviamente in serata abbiamo pagato il conto con una bella scottatura.

Scendendo abbiamo fatto sosta nel bellissimo Eremo delle Carceri, nel cui fresco parco si può tranquillamente trascorrere qualche ora in relax.

Italia Coast 2 Center

Il mio cammino in compagnia è finito qui. La domenica mi sono fatto un giro ad Assisi in solitaria, mentre il resto del gruppo ha fatto una camminata sulla Valsorda. Dopo l’ultima cena, lunedì mattina ci siamo divisi.

Io ho fatto ulteriori 18km tra Assisi, Santa Maria degli Angeli, Spello e Foligno, di cui riferirò a parte, così come della sosta a Fabriano durante il viaggio di ritorno a Rimini, la mia base estiva anche per quest’anno.