Per la serie “posti meravigliosi a cui il turismo di massa ha cambiato completamente faccia in brevissimo tempo”, ci occupiamo stavolta di Lijang. Un posto che se riuscirete a visitare nei prossimi due anni forse varrà ancora la pena, perchè riuscirete a farvi comunque un’idea di quello che si sta velocissimamente, e irrimediabilmente, perdendo. E che se avete già visto, meglio non tornare per risparmiarvi inutili sofferenze.

La fredda cronaca: Old Lijang, la città vecchia è un posto a ben 2600 metri sul livello del mare, dove predominano la splendida architettura e lo stile di vita Naxi, una delle più corpose minorità etniche dello Yunnan.

Però fa uno strano effetto vedere i vari canali che scorrono per le vie della città che sono quasi completamente secchi. Ufficialmente per colpa del global warming, in realtà come mi ha rivelato Hong, un cino-americano che lavora in in compagnia di preservazione ambientale, perchè hanno deviato il corso del fiume per rifornire d’acqua la nuova Lijang, nata e cresciuta come un parassita velocissimamente negli ultimi anni, a pochi km dalla città originale.

E’ sempre Hong a spiegarmi il cambiamento della città, dovuto oltre che all’indubbia straordinaria bellezza di tutto quello che è racchiuso nelle sue mura storiche, anche alla sua posizione strategica: è da qui che dovete passare sia che vogliate andare a Lugu Lake, famoso per ospitare gli ultimi gruppi etnici dediti a uno stile di vita matriarcale, che a fare trekking negli straordinari scenari della Gola della tigre saltante (Tiger Leaping Gorge) o che siate diretti a Dequi, ribattezzata come Shangri-La o nuovo Tibet, di cui di fatto, geograficamente e culturalmente ha sempre fatto parte, anche se politicamente appartiene allo Yunnan.

Il boom turistico nazionale, i soldi investiti dal governo per l’aeroporto e la superstrada che collega Lijang a Kunming, passando per Dali, riducendo di ore il tempo necessario ad arrivarci, hanno portato in dote un massiccio afflusso cinesi han, il cui unico intento è fare soldi.

Logiche conseguenze sono state l’impennata dei prezzi (dal 1 luglio 2007 si paga anche una tassa governativa di 80 yuan per entrare nella città vecchia), la perdita della spontaneità della gente locale (le danze e i costumi che vedete ovunque ormai sono esclusivamente ad uso turistico per i gruppi a seguito di guida con bandierina), ogni ristorante e bar ha il suo staff di ragazze buttadentro che fa a gara a chi urla più forte, l’ipervalutazione di ogni attrazione.

Vi consigliamo per esempio di risparmiare i 60 yuan che vi chiedono per entrare a..che è sicuramente un bel parco con laghetto, ma nulla più di tanti che potrete visitare gratis o pagando al massimo un paio di yuan in qualunque parte della Cina.

Ancor più caldamente vi consigliamo di venire a Lijang finchè siete in tempo: adesso ha il fascino decadente di una signora che è stata di una bellezza sconvolgente e tenta di nascondere le rughe che ormai sono ovunque, ma ancora non hanno eroso del tutto il suo fascino unico. Presto, molto presto, vedrete solo le rughe e non più quello che c’era sotto.

(Scritto nel luglio 2007, ormai è troppo tardi)