E finalmente al quinto giorno è arrivata un po’ di pioggia a rinfrescare (si fa per dire) l’aria. Un’oretta, ma ero in casa quando è scesa. Invece l’acquazzone di oggi (anche questo poco più di un’ora) ho fatto in tempo a prendermene un po’. Ero al Memorial Bridge verso le 4 e mezza a decidere se farmi un giro per Chinatown o andare a Siam Square, centro commerciale della città, quando ho visto i nuvoloni minacciosi allargarsi a velocità della luce che hanno deciso per me.

L’acqua è scesa nel giro di 10 minuti quando mi mancava una sola fermata per smontare dall’expres boat. Nonostante il k-way mi sono bastati 5 minuti per farmi rimanere i vestiti umidi qualche ora..

Arrivato a Siam Square ho fatto un giretto tra i negozi (notando la mancanza inaspettata di quelli di elettronica) e poi mi sono regalato un bel film al cinema (100baht), “L’assassino di Richard Nixon”, di cui non sapevo nulla, ma mi è bastato vedere in locandina la presenza di Sean Penn e Naomi Watts per andare sul sicuro.

Confermato a posteriori: una bella storia (tratta da un fatto vero, ma che non c’entra col Watergate) sull’ipocrisia del sogno americano.

Un paio di cose interessanti sono successe nei venti minuti di trailer che hanno preceduto il film:

1) sento una voce in italiano..si vede sullo schermo Kim Rossi Stuart ed è partito un trailer di “Le chiavi di casa” che io non ho mai visto in Italia ed era fatto non bene, ma benissimo.

2) Dopo l’ultimo trailer e prima dell’inizio del film è apparsa la scritta “please hommage the King”..e’ partito un video di un minutino con un collage di foto del re di Thailandia in vari momenti della sua vita, tutti i (pochi) spetatori in sala si sono alzati in piedi e io non ho avuto le palle di restare seduto anche se ne avevo tanta voglia.

La Thailandia e’ un paese anche fin troppo libero dal punto di vista sociale, ma il re è consioderato sacro dai locali, rimane argomento tabù e viene riverito come nei paesi sottomessi a grandi dittature.