Vagabonding around the World

Manuel Moscariello NON è O' femminiello

Manuel maglietta

Manuel sa come risparmiare sulle magliette

Ho conosciuto Manuel Moscariello grazie al Tripforum e ho viaggiato con lui a Bangkok e Ko Samet. Qualche mese dopo ci siamo rivisti a Milano. Manuel è un ragazzo straordinariamente maturo per la sua giovane età, sa tutto su tutte le droghe, anche se non ne consuma nessuna e soprattutto riesce a viaggiare in economia come pochi altri. Per esempio è forse l’unico viaggiatore che ho incontrato che ha imparato a muoversi a Bangkok in bus (costo del viaggio 8 baht) e non in skytrain o metro (20), che già sarebbe un nel passo in avanti, visto che la maggioranza dei farang si sposta in taxi.

Oltre alle solite domande banali che ho rivolto agli altri sventurati di questa rubrica, ci sono domande speciali solo per lui:

1) Che differenza trovi tra il viaggio e il vagabondaggio? Quanto ti consideri un viaggiatore e quanto un vagabondo?
Vagabondare mi da un’idea di spostamento per amor di spostamento, un po’ autoreferenziale, oltre che di fretta (il mondo è grande e il tempo è poco).
A parte che “viaggio” ha già in sè del cibo (venendo viaggio da “viatico”, cioè cibo di via), e quindi non può non piacermi, ma mi sembra sia un termine più neutro e aperto a varie diverse modalità, come un foglio più bianco sul quale disegnare, etichetta di meno.

Manuel ci pensa bene prima di rispondere

Manuel ci pensa bene prima di rispondere

2)Qual è la lezione più grande che ti ha insegnato viaggiare?
Tante cose, a partire dal farmi i fatti miei fino all’apprezzare casa mia. Una cosa particolare che può venirmi in mente è, magari, che l’importante sia prendersi cura delle cose preziose di sè, e che il viaggio o qualunque attività  siano solo aiuti da non sovrastimare.

3) Descrivimi la tua giornata di oggi
Piuttosto lenta e tranquilla. Risveglio stiracchiato, insalata di frutta (vale la pena andare ai paesi tropicali anche solo per quella) che mi ha dato energia per la prima passeggiata del buongiorno, fino ad un centro massaggi, giusto per rinfrescarmi la memoria su quanto siano vari e numerosi i punti che a premerli fa un male notevole. Pomeriggio al parco e ritorno in guest house per stare in reception e lavorare al computer..

4) Lo so che è una domanda scontata, ma è un po’ come la pizza margherita: è sempre buona. Dimmi: il luogo (paese, città , o quel che l’è) più amato e quello più odiato e perché?

moscariello

Manu, serio lavoratore

La più amata: Pushkar, probabilmente. Non ci sono andato che una volta, avevo 9 anni, con mia madre, e mi si è¨ impressa nel cuore con odori e colori e scimmie ovunque, tanto che non vorrei tornarci, tenendomi il ricordo come una piccola porta ad un mondo pieno di magia.
La più odiata: stavo preparandomi per andare a mare quando questa domanda, saltata per mancanza di risposta, è risalita in ribalta, mettendo a rischio la mattinata sulla spiaggia. Non odio nessuna città, se è bella è bella, se è brutta c’è di peggio, se c’è di peggio è così brutto da essere interessante. Se proprio devo dire una cosa magari Mumbai perché qualche giorno fa mi sono preso questioni con un venditore di samosa che non voleva darmi il resto. Quindi sono andato da un altro venditore, non lontano, e mi sono preso questioni anche con lui perché non voleva darmi il pane e mi ha fatto pagare di più. Non sono buoni motivi ma sono freschi nella mia memoria.

5) Dimmi il viaggio che sogni da una vita e che non hai ancora fatto.
La Mongolia. Magari andata in transiberiana e ritorno a cavallo fino in Italia. Per ora mi sono sentito troppo scoraggiato per i visti e non ho avuto tempo per un progetto così lungo, ma rimane fisso nel cassetto e ogni tanto spinge per uscire

6) Dimmi i tuoi 3 siti/blog di viaggio preferiti
Seguo quell’approfondimento al concetto di inutilità che è il tripforum, uso wikitravel piuttosto spesso per le info (da prendere con le pinze, come sempre, ma ci si fa un’idea) e skyscanner per i voli, anche quando non ho nulla da fare è piacevole vedere un po’ di mete a basso costo.

7) Basta parlare di te, parliamo un po’ di me. Definisci il clach viaggiatore in 3 righe
Come viaggiatore… una persona tutto sommato tenera, che ha cominciato il viaggio per curiosità per poi rimanerne un po’ invischiato. Un po’ sfibrato tra questo tirare da una parte del cocente volere spostarsi (con scuse ridicole tipo aumentare il numero di paesi visitati) e dall’altra una voglia intima di fermarsi, mettere radici, essere mentalmente abbastanza calmo da dedicarsi ad altro.

manu chao

Manu, king of the bongo

Special questions

1 Manuel racconta della tua infanzia a Goa
Non è che ci sia troppo da dire, ero solo un ragazzino (tra gli 8 e gli 11 anni). Tramonti, caldo, party con adulti che facevano cose strane, mare, giocare con gli altri bimbi, odore di cannella. Non saprei dirti i prezzi medi delle guest house, o fare un approfondimento della cultura indiana, ma nemmeno dirti più di due parole in Hindi… era un altro bellissimo posto dove stare e dal quale sono stato felice di andarmene.

2 Come si è evoluta la cultura hippie oggi? Ha ancora senso cercare un nuovo hippie trail?
Ah, boh, ho solo 24 anni, la cultura hippie va avanti da più di mezzo secolo, non saprei. Se qualcuno vuole cercare un hippie trail avrà senso per lui, immagino. Nel passato mi pare abbiano fatto più scempi dei posti raggiunti che altro, questi percorsi battuti dagli hippie, quindi non è¨ che ne sia proprio un amante.

3 Sei ancora a Pai? e fino a quando starai li? Amo quell’angolo di Pairadiso, tu cosa ci trovi di speciale ?
Ah, a Pai ci sono stato un po’, poi mi è venuta la febbre dengue e sono tornato a Chiang Mai, dove sto da ormai due mesi. Chiang Mai mi piace davvero tanto e, nonostante sia una grande città (cresciuta in una maniera impressionante negli ultimi anni) continua ad avere qualcosa del villaggio, la gente è tranquilla e onesta. E poi aiuto in una guest house e non pago la stanza, ho una bella cucina e un mercato vicino, un posto perfetto per parcheggiarsi.
Credo mi muoverò a Febbraio, o per Chiang Dao, che c’è un bel festival, o in India. Poi sai come è, difficile fare programmi.

(spiegazione per il lettore confuso: Manuel ha scritto qualche settimana fa mentre era a Chiang Mai, ma non mi ha mai mandato le risposte, perchè non riusciva a scegliere la città più odiata. Finalmente, ieri, da Goa (notare la circolarità) ( e soprattutto prova a non perderti tra le parentesi), mi ha mandato l’intervista completa)

4 Volevi andare in Australia e sei finito in Thailandia. Insomma dalla patria della permacultura a quella della spermacultura. Andrai in Oz o il progetto del pezzo di terra da coltivare e costruire è passato in secondo piano?

moscariello manu

Moscariello, spiega perchè non è o’ femminiello

Credo di andarci prima o poi in Australia, per tirar su due soldi soprattutto (permacultura tropicale si studia bene in Asia), però l’idea della terra da riforestare è, troppo faticoso. L’idea è buona ma la terra scotta sotto ai piedi, non ho intenzione di fermarmi così a lungo in un posto e l’ho spostata in secondo piano. Ora come ora cerco di puntare al minimo sforzo e sta funzionando bene.

5 Ultimamente in tutte le foto sei in compagnia di una dolce fanciulla, per cui mi è¨ venuto spontaneo rinominarti, in omaggio alla tua napoletanità, con Moscariello O’femminiello. Hai obiezioni o un nickname migliore con il quale vorresti essere identificato d’ora in avanti per i lettori di questo blog?

Ho una decisa obiezione: i femminelli sono gay, quando mai starebbero sempre con una donna?
Non sono fantasioso con i soprannomi, e comunque non ne ho mai avuti, però quando viaggio per comodità degli stranieri mi presento come Manu e basta. E talvolta riescono a storpiare anche quello, quindi meglio non esagerare.

Quindi d’ora in poi, chiamatelo Manu. Ciao

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  1. Bella intervista, complimenti a Manu per sopportare Cloudio (anche se ho il record, avendo viaggiato con lui 5 settimane) e per la bella filosofia!

  2. Blu

    🙂 concisa, ma carina..

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