Meditate gente, meditate!

38) Il ritiro è finito e l’ultimo esercizio di consapevolezza che faccio prima della foto di rito finale è osservarmi mentre lacrime di gioia sgorgano dai miei occhi. Normalmente tendo a compiacermi della mia capacità di commuovermi, ma stavolta mi limito a osservare le sensazioni che provo.

Sono stati dieci giorni molto intensi, un viaggio nel profondo della mia mente e del mio cuore, che so mi cambierà per sempre. So anche che il cambiamento sarà più lento di quel che vorrei, fatto di alti e bassi e di ricadute, come tutte le cose della vita.

39) Sulla barca che mi riporta sulla terraferma mi appare all’improvviso un pesce che schizza fuori dall’acqua e salta disegnando una traiettoria impeccabile dentro e fuori. Rimango estasiato davanti alle meraviglie della natura e penso che questo è un oggetto di meditazione che mi apre il cuore come poche cose.

Non so se ricada dentro la riflessione che abbiamo fatto durante il ritiro su “quanto sono fortunato”. A occhio, mi sembra di no, perchè è un qualcosa di ben più grande, forse oggetto del prossimo stadio di evoluzione per chi studia meditazione, chissà. Sicuramente riflettere più spesso sulla meraviglia dell’universo è un ottimo modo per cominciare a meditare. Meditate gente, meditate!