venerdì, 04 marzo 2005
SALTA (day 29) – C’e un momento, guardando I diari della motocicletta, in cui ti rendi conto che, improvvisamente, ma in realtá come somma di impercettibili momenti nel suo giro on the road per il Sud America, che il giovane medico Ernesto Guevara detto el Fuser, è cambiato.

Nel mio nuovo interminabile trasferimento (17 ore da Mendoza a Salta, con ben 3 film e anche stavolta nessuno visto fino in fondo, senza addormentarmi), che è anche l’unico tempo in questo mio viaggio che sto dedicando alla riflessione, a un tratto mi è parso di provare una sensazione simile.

Dopo un mese esatto di camere e bagni in comune, di pranzi e bevute, di consigli e soprattutto esperienze condivise, in cui sono piu le volte in cui sei tu il beneficiato che il benefattore, da persone che guadagnano un decimo o un quinto di quello che guadagni te. Un mese in cui anzichè pensare ad accumulare o consumare, pensi a scoprire, conoscere, incontrare.

La pianto lì perchè come sempre dopo un viaggio così sono troppo stanco per concentrarmi. Stavolta almeno ho evitato di ripetere gli errori di Bariloche e Mendoza, evitandomi di cuocermi in camminate il giorno d’arrivo. Inoltre per la terza (e a questo punto ultima volta), ho deciso di non entrare in Cile: dieci ore di viaggi diurni per andare a San Pedro de Atacama, per un geyser e un vulcano non mi sembrano valere la pena.

Come ricordo del Cile mi accontento per ora della partitella di ieri al parco contro 3 ragazzi di Santiago, e con un americano fotografo e un giapponese di nome Yoshi Nakata, che nei giorni passati a Mendoza ci ha fatto piegare dalla risate.

NOTA SPESE:
Bus Andesmar Mendoza-Salta: 87$ semicama
Melon con jamon nel bar della piazza centrale di Salta: 8$
12′ di telefonata a casa dal cellulare argentino: 30$
Ostello backpacker: 13$ a notte