Traveller profiles: Tripluca, da Don Porchetti a Mr Adormo

Ho scoperto il sito di Tripluca nell’aprile 2005, quando appena tornato dal mio primo viaggio nomade in Argentina, ho cominciato a programmare il viaggio seguente in Asia. Al tempo lui stava in Thailandia e così invece di Kao San Road, casa sua e la sua ragazza (ora moglie) thai sono stati la mia personale camera di decompressione tra Oriente e Occidente.

Luca è stato il primo “come me” che ho incontrato: uno che lavorava con internet e viaggiava. Quel che mi piace di Luca è che nonostante abbia viaggiato per oltre 20 anni, parli 7 lingue (incluso l’italiano con fastidiosa cadenza veneziana), ha messo in piedi un network di siti mondiale di prenotazioni appartamenti turistici, sotto sotto è ancora il semplice ragazzo di Scorzè, il paesino in provincia di Venezia da cui viene.

Il tripluca viaggiatore si è imbolsito da anni, tra matrimonio e business, ma gli debbo eterna riconoscenza in quanto creatore dell’amato Tripforum e soprattutto perché spero mi possa portare a rivedere il nostro vate, Manu il messicano.

1) Che differenza trovi tra il viaggio e il vagabondaggio? Quanto ti consideri un viaggiatore e quanto un vagabondo?

E’ un po’ come il turista o il viaggiatore. Parole, poi uno ci mette dentro quello che vuole. L’importante è fare quello che vuoi fare, fosse anche il ragioniere.

2) Qual è la lezione più grande che ti ha insegnato viaggiare?

Che è tutto relativo e che quindi siamo liberi di vivere come vogliamo. Le convenzioni sociali sono utili all’interno della societa’ per farla funzionare, ma appena ne esci ti accorgi che sono molto meno importanti di quello che sembra. Il “si fa cosi'” serve solo a non dover ogni volta reinventarsi le cose e rendere piu’ prevedibile il comportamento del tuo vicino. Ma se non hai vicini, puoi scegliere i tuoi comportamenti.

3) Descrivimi la tua giornata di oggi.

Oggi tutto il giorno al computer che dobbiamo fare un update del sistema 🙂 Ieri abbiamo lasciato Tulum dopo un mese di amaca e spiaggia con noci di cocco.

4) lo so che è una domanda scontata, ma è un po’ come la pizza margherita: è sempre buona. Dimmi il luogo (paese, città, o quel che lè) più amato e quello più odiato e perchè?

Lasciamo stare. A cosa serve dirti che mi piace il Messico se poi ci vai te o un altro e dicono che fa schifo? Il mio Messico non la vedrai mai e io non vedrò mai il tuo.
Non odio nessun posto, se ho avuto dei momenti difficili nel luogo x, non e’ certo colpa del luogo. Al 90% erano problemi miei.
E comunque se li ho avuti, sono ferite straleccate che non fanno piu’ male.
Mi piace ovunque alla fine.

5) Dimmi il viaggio che sogni da una vita e che non hai ancora fatto.

Ho smesso di sognare i viaggi molto tempo fa. Nel sogno si fa una cosa molto infantile: si affida al luogo desiderato il compito di renderti felice. “Ah, appena arrivo in Australia saro’ al quinto cielo”. E poi magari succede, ma non è l’Australia, sei TU che hai lottato per arrivarci.
Per me è relativamente facile andare ovunque per cui non si crea quella tensione del vorrei-ma-non-posso. Comunque in Giappone vorrei andare prima di schiattare.
Un’altra cosa che mi piacerebbe fare quando avro’ tempo e’ di viaggiare per scrivere un libro, magari alla ricerca di qualcosa, tipo Indiana Jones 🙂

6) Dimmi i tuoi 3 siti/blog di viaggio preferiti.

Non leggo blog di viaggio. La cosa viene percepita come arrogante visto che ne ho uno, ma in realta’ passo troppo tempo al computer e in viaggio, e ripetere le due cose (leggere di viaggi al computer) non mi attira. Preferisco ultimamente l’Economist e Hacker News.

7) Basta parlare di te, parliamo un po’ di me. Definisci il clach viaggiatore in 3 righe

Uno che ama viaggiare e scrivere ma ha aperto un blog a 40 anni. Era ora 🙂