Vagabonding around the World

Mese: Febbraio 2012 Pagina 2 di 3

12. Amor a la Filippina

potevo mettere la foto di una filippina nuda, ma questo blog è molto popolare tra ecclesiastici, minori di età e malesi

La prima cosa che faccio appena lasciati i bagagli in ostello, come del resto in ogni paese che visito, è comprarmi una sim locale per il cellulare e mandare subito un messaggio a Faiza. Il mattino dopo provo a telefonarle: il telefono squilla ma poi sembra mettere giù senza rispondere.

11. Nemici invisibili


La prima camera che mi assegnano al Summer Lodge, l’ostello che ho prenotato a Kota Kinabalu, è stata finita di tingere forse un paio d’ore prima. C’è la puzza di vernice irrespirabile anche a finestre spalancate, per cui esigo un’altra camera: l’unica rimasta è senza finestre, ma oltre al letto ha un divanetto. Non mi ci fossi mai seduto per quei dieci minuti a testare la connessione wifi in stanza! Mi sento mangiare vivo la schiena, ma come percepisco immediatamente non sono punture di zanzare, e come avrò la certezza il mattino dopo, sono i fottuti bedbugs, incubo di chi viaggia a queste latitudini.

10. Unispiring Kota Kinabalu


Uno degli effetti collaterali del vivere senza parlare la propria lingua per giornate intere è che il proprio vocabolario si immiserisce.

9. Faiza, o se preferisci Shirley

Faiza from Mindanao, like this pretty girl

Lascio la Thailandia alle undici di mattina di domenica tredici aprile, primo giorno ufficiale di Songkran, dimenticando i preziosi fermenti lattici in frigo. Volo Chiang Mai-Kuala Lumpur, euro settanta. Non fidandomi dei frequenti ritardi di Air Asia (il giorno che sono arrivato il mio aereo Bangkok-Chiang Mai è partito con cinque ore di ritardo, facendomi atterrare alle due del mattino e costringendomi a passare la notte sul terrazzo della Julie’s guesthouse insieme a due ragazze ticinesi conosciute durante la lunga attesa), avevo deciso di acquistare il biglietto per Kota Kinabalu solo all’arrivo nella capitale malese.

La mia casa e la mia strada

Khalil Gibran

Mi dice la mia casa:
“Non abbandonarmi, il tuo passato è qui…”
Mi dice la mia strada:
“Vieni, seguimi, sono il tuo futuro.”
E io dico alla mia casa e alla mia strada:
“Non ho passato, non ho futuro.
Se resto qui, c’è un andare nel mio restare;
Se vado là, c’è un restare nel mio andare.
Solo l’amore e la morte cambiano ogni cosa.”

Kahlil Gibran

(Grazie a Valeria Mazza, che senza volerlo mi ha fatto scoprire questa stupenda poesia)

8. Le tre leggi dell’alimentazione da viaggio

La diarrea e i dolori lancinanti alla pancia mi hanno tenuto compagnia per cinque lunghi giorni, nonostante abbia violato per tutta la settimana la seconda e la terza legge fondamentale dell’alimentazione in viaggio.

Milano sotto zero

Milano, Parco di Trenno pieno di neve

7. – Previously is lost


Nel primo giorno post loop, oltre che a fare i conti con un ritorno di fiamma della diarrea e i postumi delle botte dell’incidente, Chiang Mai mi ha accolto con una giornata torrida, la prima di una settimana di calore asfissiante, con temperature massime sempre oltre i quaranta gradi. In queste condizioni dovevo arrendermi all’evidenza che il mio piano originario era andato definitivamente a puttane.

6. La guerra dell’acqua

bambini thai si divertono al Songkran


E’ lunedì, ma in Thailandia è giorno di festa, per la ricorrenza dell’incoronazione di un vecchio fottuto re Rama salaminchia. Per i ragazzi dei paesini delle province di Chiang Rai è anche il primo giorno non ufficiale di Songkran. Il Songkran è il capodanno thailandese, che viene generalmente festeggiato in tutto il paese con gavettoni e guerre senza frontiere nelle strade, combattute con pistole, fucili e secchi d’acqua, un po’ come facciamo noi il giorno di ferragosto. Una festa che dura tre giorni, dal 13 al 15 aprile e che coinvolge nei giochi anche i divertiti Farang, come recitano gli opuscoli turistici.

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