Il 90% dei farang che viene a Tachilek si limita a stampare il passaporto e non passa nemmeno fisicamente la frontiera. Del restante 10%, quasi tutti hanno a disposizione non più di una mezzoretta per fare un giro nel mercato, prima che il loro van li riporti indietro, e quindi pochissimi si fermano a dormire. Nelle quasi 48 ore che ho passato nella città ho visto 1 farang 1 in giro per strada.

Foto esclusive: Tachilek segreta

Ho alloggiato a Myan Myn Mo guesthouse, il posto più economico che ho trovato: una doppia con tv che riceve (male) solo i canali locali e l’acqua calda non funzionante, ma comunque bagno privato, a 300 baht. La prima stanza che mi hanno proposto mi è stata offerta a 250, ma dava sulla strada principale e il pavimento era un po’ malconcio. Della coppia che lo gestisce il marito è stato sempre gentile, la moglie invece si è comportata per lo più da stronza.

La guesthouse che mi ha proposto Bahadur si chiama Eravan e mi ha chiesto 250 per una stanza con bagno comune e 300 con bagno privato. Però non l’ho vista, non posso darvi la garanzia “Adormo manager”.

Al 9 star hotel chiedono 500 baht per una stanza piccola con ventilatore e tv e 600 con aria condizionata. A mio avviso non vale assolutamente la pena, oltretutto il receptionista che me le ha mostrate aveva un modo di fare che ci avrei pensato anche se le stanze fossero state migliori.

Stanze decisamente migliori al Riverside Hotel, un po’ nascosto nel mercato, tornando indietro verso la Thailandia, che per una doppia mi ha chiesto 700 baht.

Se poi avete soldi da buttare potete andare al Golden Triangle Hotel, che per 1500 offre una doppia e l’accesso al casino dell’hotel. Le stanze non le ho potute vedere perchè la receptionist mi ha detto che era pieno, cosa plausibile visto che l’hotel è spesso invaso da gruppi di turisti thai con la passione del gioco d’azzardo. L’hotel-casinò mi è sembrato comunque meritevole dell’aggettivo “lussuoso”.

Tachilek in 48 ore: il diario