Vagabonding around the World

10 cose che mi sono piaciute (e non) di Albania, Kosovo e Macedonia

Skopje, Macedonia: la bellezza dei cartelli bilingue :)

Skopje, Macedonia: la bellezza dei cartelli bilingue 🙂

Niente meglio che passare il capodanno a Skopje (come dice il vecchio adagio chi va a Skopje a capodanno..) e cominciare il nuovo anno con un bel viaggetto no? Ho passato una settimana tra Macedonia, Albania e Kosovo e queste sono le 10 cose che mi hanno colpito di più l’attenzione.

001_18 1) Dopo quasi dieci anni di girovagare tra Asia e America Latina, ho riscoperto il piacere di viaggiare nella cara vecchia Europa. E i Balcani sono davvero così vicini, così lontani. Un altro mondo a due passi dall’Italia.

001_19 2. In Italia si dice “fumare come dei turchi” . In Turchia non ci sono ancora stato, ma in questi tre paesi fumano tutti tanto tanto, troppo. E soprattutto in Albania e Kosovo, entrare in un locale chiuso dove la nuova legge antifumo non viene mai applicata, è un’esperienza intossicante.

001_183. Sono tutti e 3 paesi davvero molto economici e con più che discrete infrastrutture turistiche: le strade sono migliori della loro cattiva reputazione, il servizio negli ostelli eccellente, in generale le persone molto più cordiali di quel che ti aspetti.

001_194) Purtroppo sono anche paesi con un recente triste passato alle spalle, appena usciti da 50 anni di isolamento comunista (Albania) o appena creati in seguito a guerre con tensioni e rapporti complicati con i vicini. (e nel caso del Kosovo non ancora riconosciuti da quasi il 50% dei paesi appartenenti all’ONU). Anche se per fortuna sono terre per lo più risparmiate dai bombardamenti percepisci un alone di tristezza e rassegnazione nell’area.

001_19 5) Il tributo peggiore alla “guerra di liberazione in Kosovo” è che le strade principali di Pristina sono titolate: Boulevard Bill Clinton (con tanto di statua al simpatico ex presidente a cui piace farsi fare pompini dalle stagiste racchie) e ancora peggio Boulevard George Bush. Sempre in Kosovo ho scoperto che esiste un aeroporto militare solo italiano a Giakova.

001_18 6) In Albania l’amore per gli italiani e la conoscenza della nostra lingua (imparata per lo più guardando la televisione) raggiunge livelli “argentini”. Anche grazie a Dome, che si trovava a Tirana da 6 mesi per lavoro, in Albania mi sono sentito un re ovunque.

001_18 7. Il momento più divertente nel viaggio è stato sul bus che da Prizren mi ha portato a Pristina, dove ho potuto ammirare una serie di performance “simil karaoke” con dilettanti locali cantare sul palco versioni “gipsy” di successi occidentali. Su tutte la versione della brasiliana “Ai, si eu te pego” di Michel Telà replicata da un cinquantenne in pancetta e la mobilità di mio nonno in carriola … Nossa!

001_188) In una settimana e oltretutto d’inverno, non so riesce a vedere molto, per cui una scusa in più per concentrarmi sul turismo eno-gastronomico. Tra le tante esperienze culinarie (tavce gravce in Macedonia, il burek in Albania, una divina insalata di pollo pagata 2,2 euro a Prizren, dove ho provato anche la Bombice) scelgo i prelibati datteri di mare (illegali in Italia perchè a pescarli si danneggiano le rocce) mangiati soli e con le linguine a Tirana.
Ho anche mangiato troppa carne, troppo cibo pesante, bevuto troppo vino mediocre e non ho fatto abbastanza vita sana e attività fisica, ma questo è

001_189) Ho imparato a leggere (un po’) l’alfabeto cirillico che non è affatto difficile come appare. Ho scoperto che le lingue slave hanno diverse parole in comune col russo. Importante poi sapere che in Macedone grazie si dice “fala“, cioè come l’equivalente portoghese di “parla” e soprattutto che “come stai?”, si domanda “kako si?”

001_1910) Ohrid, Behrat e Prizren sono tre gioiellini che meritano la visita, sicuramente più delle rispettive capitali Skopje, Tirana e Pristina. Comunque … faceva freddo e una settimana non è mai abbastanza 🙂

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