Vagabonding around the World

6/10 – La prima notte a Pipa

Praia do Pipa e quel pirla di Emilio

Venerdì dieci ore in aereo, sabato quasi altrettante su tre bus, attraversando tre stati differenti. C’è modo e modo di stancarsi nel fine settimana.
Emilio mi aspetta tra due giorni. E’ tutto il dì che cerco di avvisarlo del mio arrivo anticipato, ma il suo cellulare squilla a vuoto. Vabbè Pipa è piccola, conosceranno sicuramente uno spagnolo che sta aprendo o ha appena aperto un ristorante.

All’arrivo sorpresa numero 1: giusto ieri è cominciato il festival gastronomico, la piazza è più animata del solito. Sono passate le sei di sera ed è già buionotte per le strade, quando entro nella farmacia a comprare il mio chip della Tim Brasil e chiedere di Emilio. La ragazza non lo conosce e chiede a un amico che era passato per salutarla. Nemmeno lui ha idea di chi sia sto espanhol, però vedendomi con le valigie si offre di accompagnarmi alla pousada dietro l’angolo dove lui vive.

Edy non ha certo l’aspetto del nativo tipico: piccoletto, da Natal se n’è andato prima negli Stati Uniti, poi in Olanda ed è finito qui da un anno, dove si guadagna soldi dando lezioni d’inglese ai brasiliani e di portoghese ai gringos. La prossima primavera ha in mente di ritornare nel paesino in Olanda e restarci. Trova gli europei del nord più aperti mentalmente dei latini. No, non è proprio il nordestino da cartolina.

Dopo che mi sono sistemato nella pousada, Edy mi porta a cena da Doors, che oltre a essere il posto dove mangia tutte le sere è il locale bicampione in carica del concorso legato al festival gastronomico. Degusto così al prezzo da gara di 20 reais, 200 grammi di aragosta immersa nell’ananas e innaffiata di cachaca, un piatto che ha tutte le credenziali per fare il tris.

Finita la cena arriva rapido l’abbiocco: tra stanchezza del viaggio e 5 ore di fuso orario da assorbire, sono pronto per andare in branda. Ma perchè andare subito in branda quando puoi oziare un po’ sull’amaca? Oh amaca, amaca, c’è oggetto più stimolante all’ozio di te? Alle undici sto già dormendo beato, quando in piazza comincia la musica dal vivo: è l’inizio di una lunga serie di notti insonni e risvegli con la schiena spezzata e le vie respiratorie intasate.

Quando verso l’una Emilio finalmente mi richiama, mi ero appena rialzato per la terza o quarta volta.

Precedente

Miyako Triathlon strongman 2012

Successivo

7/10 Il primo giorno in Pipa

  1. dabesa

    Ma perché le vie respiratorie intasate?

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Powered by WordPress & Tema di Anders Norén