Dal doppio attentato del Novembre 2015, la sicurezza in Tunisia è considerata critica: lo stato di emergenza è stato prolungato fino al 20 settembre 2016. Il dinaro tunisino è in costante svalutazione, ma l’inflazione rimane sotto controllo.
La sicurezza in Tunisia è percepita bassa: nonostante il crollo del turismo, l’economia tunisina ha finora retto bene, ma purtroppo se non ci sarà una veloce inversione di rotta, c’è il rischio di una forte instabilità.
Sicurezza in Tunisia
Questo articolo del Guardian spiega come la rigidità dei governi europei (e britannico in particolare) stia contribuendo a mettere in ginocchio l’economia tunisina, a cui il turismo contribuiva per il 15%. Dopo gli attentati del Novembre 2015, nel giro di sei mesi 192 hotesl hanno chiuso. E il numero dei turisti in Tunisia è sceso del 58%.
E’ fondamentale far notare che la Tunisia da anni era il più democratico dei paesi del Medio Oriente. Paese in cui era in atto da anni un processo di secolarizzazione che aveva portato a campagne contro i veli per le donne (definiti “un’invenzione straniera) e la Polizia locale a intimare gli uomini di radersi.
E’ difficile sostenere che oggi la Tunisia sia più oggettivamente più pericolosa e a rischio attentati della Francia. Ma purtroppo questo paese è vittima del clima di paura e odio che si è creato in Europa.
Il sito viaggiare sicuri sconsiglia fortemente di viaggiare nell’area di Tataouine e la zona al confine con la Libia:
Lo stato di emergenza decretato il 24 novembre 2015 è stato nuovamente prorogato sino al 20 settembre 2016.
E’ quindi fortemente sconsigliato avvicinarsi a tali aree, ai valichi di frontiera con la Libia e, più in generale, al confine con quel Paese e nell’area di Tataouine. In considerazione dell’attuale situazione nel Sahel ed a causa della presenza di gruppi terroristici, quali ad esempio Al Qaida nel Maghreb Islamico (AQMI), è altresì sconsigliato effettuare spostamenti ed escursioni anche nelle aree adiacenti i confini con l’Algeria, con particolare Governatorati di El Kef, di Kasserine e di Kebili.
Tunisia Brexit
Il sito del governo britannico è ben più estremo, in quanto sconsiglia ogni viaggio non necessario nel paese. Nonostante asseriscono di avere ricevuto buona cooperazione dal governo tunisino. Incluso l’aumento delle misure di sicurezza, la minaccia di attentati è cresciuta considerevolmente. Per il governo britannico un ulteriore attacco terroristico è altamente probabile.
Oour view that a further terrorist attack is highly likely. On balance, we do not believe the mitigation measures in place provide adequate protection for British tourists in Tunisia at the present time.
Quindi i Tour operator britannici hanno smesso di vendere viaggi per la Tunisia: Thomson fino a nuovi avvisi, mentre .Thomas Cook fino a maggio 2017.
Costo della vita in Tunisia nel 2016
A fine luglio 2016 il dinaro tunisino è sceso a 2,48 rispetto all’Euro, il che equivale a una svalutazione del 15% in un anno. Se l’inflazione nel 2015 è stata di quasi il 5%, nel 2016 è per ora al 3,9%. Il che vuol dire che per chi viene dall’Europa, il paese risulta circa il 10% più conveniente.
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