Alcobaca monastero

il Monastero di Alcobaca visto dalla mia camera d’ostello

Tappa durissima, 28km diventati più di 31, causa i soliti sbagli di strada, per arrivare da Foz de Arelho ad Alcobaça, la cui vista del Monastero cistercense di Santa Maria dalla mia camera d’ostello mi riconcilia il cuore, anche se per le gambe ciò non basta.

Percorso

Partenza illusoria alle 9.35, perché i primi km sono stati belli, dentro una pineta, e perché il corpo sembrava rispondere bene. La vista delle prime frecce al km 7 è stato il primo momento chiave: per seguirle però ho perso il percorso che mi suggeriva google maps e mi sono ritrovato all’uscita di Tornada nella maledetta statale N8 e poi al fianco dell’autostrada per 6-7km eterni. Contemporaneamente sono cominciati a venirmi dolori alle articolazioni, e se domani non limito il chilometraggio, a Santiago non ci arrivo sano, e la nota positiva è che almeno le spalle cominciano a sopportare meglio il peso dello zaino.

Perse le frecce, mi sono riaffidato a google maps, che mi ha suggerito un’alternativa all’odiosa N8, teoricamente più lunga di soli 5 minuti, ma con un paio di saliscendi che hanno messo a dura prova la mia volontà. E gli ultimi 5km non c’è stato verso di evitare di tornare sulla N8 e arrivare che erano quasi le 7 di sera stremato, ma anche incazzato per un cammino finora troppo pericoloso, noioso e  mal segnalato.

In totale 31,28km con 428 mt di dislivello complessivo, in quasi 8 ore di cammino.

E’ stata la prima giornata in cui ho dovuto proteggermi dal sole, anche se c’è stato vento fresco (con le solite folate fastidiose) tutto il giorno, per cui non ho mai sofferto il caldo.

24 foto sul percorso

Pasti da Foz de Arelho ad Alcobaça

Dopo un po’ di muesli e aver buttato via il tè fatto in casa, perché era camomilla, ho fatto sosta al primo bar sul cammino per un caffè (0,6€) e pastel di bacalhau (1€). Poi esausto, mangiata l’ultima banana che mi era rimasta, sosta lunga a Casal Velho, in un bar-centro sociale dove ho consumato l’accoppiata letale per chi cammina: ovvero pan con chouriço (0,9€) e birra (0,8€), oltre che caffè (0,55€) e pasta (0,35€).

E mi sono portato via un pane integrale (0,6€) e due panini speciali, 1 con noci e 1 di patata (1,7€, credo ha sbagliato a digitare e me ne ha fatti pagare 10 anziché 2. ero troppo stanco per controllare), che mi sono divorato, mentre preparavo il risotto in ostello, con aglio, olio d’oliva, erbe provenzali e salsa piccante, tutta roba free nella cucina comune.

Totale: 1,6+4,9=6,5€

Pernottamento

Camera ostello Rossio Alcobaça

Camera ostello Rossio Alcobaça

Gli alloggi sono finora la nota più bella di questo cammino. Gli ostelli sono favolosi e quando mi va male devo condividere il dormitorio con una persona.  Rossio hostel in Piazza 25 aprile, di fronte al Monastero di Alcobaça, 15€ dormitorio, 4 letti, da solo. A parte la vista 5 stelle, l’ostello, bellissimo, sembra un boutique hotel, per la finezza dei dettagli.

Momento ULTREIA del giorno

Dopo pochi km pensavo di aver segnato il momento della giornata quando mi sono fermato per una breve pausa giusto prima di prendere una deviazione un po’ nascosta, che avrei perso se non avesi consultato google maps prima di rimettermi in cammino.

Ma la sincronicità ha avuto esito opposto pochi km più avanti, quando ho deciso di seguire le frecce appena trovate, ignorando così l’indicazione che mi avrebbe fatto evitare la strada nazionale e soprattutto senza dover aspettare così tanto per un posto dove mangiare.  Per fortuna, scopro adesso, che la Taberna do Manelvina, che mi ero segnato  per la pausa pranzo, è chiusa la domenica.

Quando strada è per per prendere strade così..

Quando strada è per per prendere strade così..

Note

I cani che abbaiano hanno cotto il razzo. Si, sono tutti legati o dietro dei muri, ma non è possibile che ad ogni casa devi stare in tensione e ogni tanto prenderti qualche spavento, perché ti ringhiano ogni volta che passi.. ma non lo capite che sono un pellegrino? Smettetela di abbaiare alla cazzo di cane!

Con la fatica che faccio a camminare non saprei difendermi dall’attacco di un chihuahua in questi giorni, figuriamoci certi equini che mi sfidano.