Solo 17km e l’ebbrezza di essere il primo e non l’ultimo a fare check in, per la tappa costiera tra Labruge e Povoa de Varzim, passando per Vila do Conde.
Percorso
Dall’Albergue di Labruge è quasi 1km per arrivare sul lungomare e cominciare un tratto molto bello su passerelle di legno. Prima di arrivare a Vila do Conde c’è un fiume e bisogna tornare verso l’interno per un altro km circa, prima di attraversare il ponte di Conte.
Vila do Conde è una graziosa cittadina di importanza storica: infatti è qui che viene la famiglia della mia amica ballerina Monica Conde. Altri importanti personaggi cui questa città ha dato i Natali sono Conde Nast e l’ineffabile Salvatore Conde Conte.
Povoa de Varzim è attaccata a Vila do Conde: per entrambe vale la pena lasciare la costa per perdersi un po’ tra le vie del centro.
47 foto tra Labruge e Povoa de Varzim
Pasti
Colazione a Labruge con caffè e pasta gesuità (1,3€), poi caffè (0,8) al dunas bar ad Arrifana, subito prima di girare all’interno per prendere il ponte di Vila do Conde. Pranzo con menù (5€, nodino di maiale con riso e insalata, pane, 1 bicchiere di vino rosso, caffè e bis gentile di riso e vino) al Caffè Mariana, poco prima di Piazza della Repubblica. Un te di mela e cannella con gigantesca mille foglie divisa per tre (1,2) per merenda. Infine per cena pasta con le verdure e vino, divise con la ragazza italiana (un’altra vicentina) e la slovena, conosciute ieri a Labruge.
Totale: 1,3+0,8+5+1,2+2,2= 10,5
Pernottamento a Povoa de Varzim
Albergue Ribamar, vicino al Casinò, donativo, 16 letti in camerate da 4. Cucina e Wi-Fi, lentissimo di giorno, ma accettabile la sera. Nella mia ero da solo, nelle altre la stessa gente di ieri, escluso uno sloveno (in realtà non erano una coppia i due di ieri), più, credo, due francesi.
ULTREYA del giorno
Come detto, sono arrivato a destinazione prima delle 13, ho perso un po’ di tempo a trovare dove mangiare, ma nonostante ciò ero all’albergue alle 14.00 in punto, orario di apertura. Una giornata di pur relax, mai come oggi il cammino è stato quello che avevo in mente e non una dolorosa marcia forzata. E’ il viaggio quello che conta, non la destinazione.
Note
Dopo i primi giorni sono piuttosto tiepido (eufemismo) sula Nikon. Sembra un giocattolino, con un pulsante di accensione microscopico, tempi molto lenti di scatto, un sensore luce che in modalità auto tende sempre allo scuro, anche se poi per fortuna la resa delle foto viste al pc è decisamente meglio di quello che appare in anteprima.
1 pingback