Vagabonding around the World

Il vero Shangri-là

Leggenda vuole che nella prima edizione de “il Milione”, Marco Polo parli di una valle magica tra i monti percorsi della Via della Seta, il vero Shangri là. Di questo luogo non c’è traccia nelle copie circolanti oggi de Il milione, né in alcun altro testo succesivo di viaggiatori sulla coda del tempo che sono transitati da quelle parti. Un’organizzazione la cui zona di influenza era ben superiore a quella dell’impero mongolo di Gengis Khan, si è occupata di far sparire ogni traccia. Il luogo doveva essere preservato.

Ancora oggi, al tempo di internet, non troverete nulla sul web al riguardo. O siete stati prescelti per accedere a testi segreti e codificati, oppure non avrete la minima idea. Leggende su altri Shangri là sono state fatte circolare ad arte per depistare gli allocchi. Durante una guerra un soldato scoprì qualcosa di interessante. La guerra finì e il soldato stava festeggiando nella Capitale del Regno di Mezzo, quando tra la folla gli parve di vedere una donna vestita di nero, che lo guardava con occhi cattivi.

Il soldato montò a cavallo e corse come il vento fino a Samarcanda, dove giunse all’appuntamento con la vecchia signora. La misteriosa origine di Kama, i cui influssi arrivarono giù fino all’India e al mito di Shiva, può aiutarci a far luce sulla vicenda, ma è più probabile che si debba seguire la pista di Shambala e le sue radici sciamaniche nel tempio Lamaistico di Shigatse nell’Asia Centrale. Oggi pare di identificare questa valle magica tra i monti del Kyrzigistan e del Tagjikistan.

La gente del posto chiama la valle sacra e magica custodita da Pdor, figlio di Kmer, della tribù di Itar, della terra desolata di Cfnir, uno degli ultimi 7 saggi b-burganer. Questa valle, dopo la conquista russa, è stata ribattezzata Antanistan. Ancora oggi chi riesce ad arrivarci, può godere della rivelazione della Verità ultima. E il prossimo giugno, grazie alle miglia della Lufthansa, sarò lì. Tra trekking impervi, passaggi a cavallo in jailoo, campeggi in yurta.

Trentamila miglia che in Europa ti valgono un volo che anche pagando solo le tasse finisce per essere pià caro di un low cost, in Asia ti permetteno di prendere un biglietto Okinawa- Seul (stop over di 4 giorni) – Almaty andata e ritorno, che se cercate su internet non troverete a meno di 1450 euro (senza lo stopover), al prezzo di 190 euro di tasse. Grazie Herbalife!

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Do you really need a camera?

  1. ma dai … ci vado anche io a giugno !!! vuoi venirci dal lato mio?

    poi scendiamo e ti porto nel mio di shangri-là 😉

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