Vagabonding around the World

Le migliori cucine del mondo

Questo post ti prenderà per la gola

Ero convinto di avere già scritto questo post. E nella mia testa lo ho fatto sicuramente almeno un milione di volte. Eppure cercando nei miei archivi ho trovato solo un ritratto quarantenne dello Chef Phony Gustavo, una bozza (in inglese) del 2013 sulle mie Top 7 favourite, e diversi post taggati come “food”.

Post in cui spazio dal primo “Cucina Maltese” all’ultimo “Dove e cosa mangiare a Riccione“, passando per capolavori commissionati originariamente per blog ben più prestigiosi di questo, come “Il miglior sushi della nostra vita” al profetico “Metti una sera a Expo con CL“, in cui rivelavo i danni che la cricca del Celeste ha fatto nella Regione Lombardia, che oggi sono sotto gli occhi di tutti.

Ma nessuna Top -numero a caso -acchiappaclick, un gioco che ho fatto miliardi di volte, da solo o in compagnia.

Così, nella disperazione monotona di queste settimane di quarantena forzata dal Covid-19, che renderanno impossibile ogni viaggio oltre confine per tutto il 2020, è arrivato finalmente il tempo di pubblicare la mia top 10 delle cucine più buone del mondo.

Premetto che da quando sono tornato a una vita non più nomade in Italia, ho accelerato una transizione consapevole, verso un regime alimentare plant-based, per dirla alla Djokovic, cominciata una dozzina d’anni fa quando scoprii lo yoga e iniziai a farmi domande su quello che mangiamo.

Il 7 gennaio è stata l’ultima volta in cui ho comprato carne.

Cucina plant-based o..?

Così dopo aver avuto la mia educazione alimentare tra gli yogi di Ko Phangan, e aver deriso per anni vegetariani e vegani, dal mio provocatorio “Pasqua vegana” pubblicato nel 2016, ho fatto un ulteriore passo in avanti.

Trovandomi a fare lezioni sul cambiamento climatico, avendo visto film come Earthlings o Carnage, o documentari come le ultime inchieste di Report e Indovina chi viene a cena, mi riesce ormai davvero difficile mettere la testa sotto la sabbia.

E ignorare, ogni volta che mangio una fetta di delizioso crudo di Parma o mi ingozzo di lisergico salmone pucciato nel Wasabi, che sto commettendo una crudeltà non necessaria, contribuendo a peggiorare la mia salute e a distruggere il pianeta, alimentando una economia dannosa a tutti i livelli.

Da qualunque punto di vista la prendi (salute, ambiente, economía, etica), non ci sono motivi per non abbracciare immediatamente l’abbattimento di ogni allevamento animale intensivo, e limitare il consumo dei prodotti di origine non vegetale al minimo, se come me, non si è capaci di smettere completamente.

Detto ciò, non è questo il post in cui voglio cercare di dare il mio contributo verso una maggior coscienza collettiva. E ammetto che ho mangiato carne non più tardi di oggi (pizza con prosciutto e bufala), ma anche ieri (del sugo di cinghiale in vasetto ad accompagnare dei tajarin all’uovo, entrambe specialità di Giordano vini).

Comunque, anche se ormai da mesi gli alimenti di origine animali che ho ingerito non sono più del 10% (ma anche solo il 5%) del totale, in questa classifica ho deciso di ignorare in gran parte le mie scelte etiche.

Che in tutti questi anni di viaggi ho un po’ ipocritamente procrastinato, nascondendomi dietro al fatto di volere sperimentare le tradizioni locali senza restrizioni.

Qui lo dico e qui lo nego, perché in questa personale Top 10, non troveranno posto nè l’Argentina (che era al n°5 nella bozza del 2013), che ha la miglior carne bovina e le migliori empanadas del mondo, né il Perù (n° 7) del ceviche più buono di tutti i cevichi, ma anche del cuy actado o la bistecca di lama con la birra, che solo pochi eletti tra le cime delle Ande sanno quanto è buona.

E nemmeno il Messico (n°6, la cui vera cucina non ha nulla a che fare con il dozzinale Tex Mex), e la mia querida Colombia, con tutte le sue prelibatezze tropical montane.

La mia Top 10 delle cucine più buone del mondo

10. Brasile

In rappresentanza dellAmerica Latina, il mio continente preferito e la vittima contingente di questa classifica, scelgo allora il Brasile. Perché oltre al rodizio e agli espetinhos de queijo, ho scoperto una quantità di delizie amazzoniche, dall’Acai al guaranà, uniche e oggi in pericolo di estinzione. Inoltre c’è un influsso africano in tante preparazioni, che regala sapori particolari.

9. Turchia

Anche la Turchia è scelta non solo come paese in sé, ma pure in rappresentanza di Grecia ed Israele, come ponte tra le tradizioni gastronomiche mediterranee e quelle del Medio Oriente. Le mezze, versione locale delle tapas, la bontà delle materie prime, per cui un semplice vassoio di colazione con yogurt e olive fatte in casa diventa squisito, il servizio e la compagnia quasi sempre gradevole con cui ho consumato i pasti: non c’è un elemento predominante, ma l’insieme di tutte queste belle cose.

“Mezze” turche

8. Portogallo

Grande popolo di navigatori, il Portogallo offre la miglior sintesi della cucina mediterranea con le spezie importate da Oriente e Africa. Nel mio ultimo anno in cui ci ho vissuto, mi ero anche fatto convincere che quella lusitana sia perfino meglio di quella spagnola. Ho ricambiato idea soprattutto per il fatto che alla tipica meia dose per uno, abbondante quanto monotona, preferirò sempre due tapas di sapori diversi. Detto ciò The World needs nata, e io ancora di più.

7. Vietnam

Grazie alla forte influenza francese (by the way, i nostri cugini transalpini sono i reucci dell’haute cuisine, gli inventori della parola Chef, le guide Michelin e quant’altro, ma in Francia per mangiare bene devi spendere un botto. E il modello lombardo, per cui solo l’eccellenza è eccellente, non sarà mai il mio. Da buon plebeo, la cucina migliore per me è quella che offre il miglior cibo consumato in una bettola a caso), il Vietnam è il miglior connubio tra cucina asiatica ed europea. Sempre sia lodata la Banh Mi a fare da controcanto alla Pho Bo e agli involtini freschi del Mekong. E il caffè vietnamita!

Ajaruli Kachapuri made in Rho

6. Georgia

Nel mese che passai in Georgia ingrassai almeno 5kg. Quindi non posso certo dire che sia una cucina molto salutare. Ma l’Ajaruli Kachapuri è l’unico prodotto da forno che può competere con la pizza, e a fare da contorno ci sono davvero tanti piatti, pesanti quanto appaganti, e dei vini fantastici. Non è un caso che qualunque paese di influenza russa elegga quella di questo paese tra il Mar Nero e le montagne del Caucaso, come la cucina più ricca.

5. Thailandia

La Thailandia sarebbe stata sul podio fino a … dieci minuti fa. Quando scrivendo questo post ho deciso di invertirla con quella che sta al terzo. Detto ciò, è qui che ho scoperto la vera cucina asiatica (perché il cinese cantonese e il sushi all you can eat sono piaceri deliziosi, ma stanno alla cucina asiatica come i maccaroni bolognaise alle pennette al ragù o il frappuccino al caffè macchiato) e soprattutto i sapori piccanti. Il Pad Thai sale sul podio dei miei piatti preferiti All World, per non parlare dei Curry e l’infinità di frutti esotici.

4. Spagna

Ci sono tanti piatti succulenti che arrivano dalla Spagna, ma il più grande contributo alla cucina mondiale è il concetto di Tapas. Il mio pasto ideale è fatto di assaggini in condivisione. Tanti sapori e piatti in mezzo da cui attingere (come peraltro è tipico delle culture asiatiche) è l’unico vero modo di consumare un pasto. E’ la cucina più simile alla nostra, l’unica con insaccati che possano competere. Secondo me loro sono anche più bravi a cucinare il pesce.

3. Malesia

Qui sto un po’ barando, perché quella che premio qui non è tanto la cucina malese (comunque ottima, ma non al livello della Thai o Vietnamita), ma che in questo paese si trova il meglio della cucina indiana e cinese. Due cucine tanto ricche e diverse, che ho incredibilmente lasciato fuori individualmente dalla Top 10, ma che rientrano insieme qui. E davvero, ho girato tanto sia l’India (soprattutto) che la Cina, ma non ho mai mangiato da nessuna parte in questi sub continenti, piatti così buoni come a Penang o Kuala Lumpur.

2. Giappone

Insieme alla pizza, il sashimi è il cibo di cui non posso fare fisicamente a meno. Ma la vera grandezza della cucina giapponese, che comunque è molto di più del pesce crudo tagliato a fettine, con o senza riso, è la forma. La presentazione di ogni singola pietanza è impareggiabile. Si mangia con tutti i sensi, e nulla appaga la vista come un piatto di Tempura, un Bento Box, o una scatola di dolcetti impacchettati uno a uno, che arrivano dal Sol Levante.

1. Italia

Questa è la unica cosa in cui credo che siamo i migliori al mondo. Si non è nemmeno un’affermazione eretica e originale, visto che la cucina italiana è considerata ovunque, se non la migliore, tra le migliori. E il mondo non ha nemmeno idea della varietà delle nostre cucine regionali. Ovviamente la sacra trimurti di pizza, pasta e gelato, nelle sue centinaia di possibili declinazioni, è ciò che ci rende famosi giustamente nel mondo.

Ma noi sappiamo che c’è tanto, tanto, tanto di più. Se poi devo scegliere una sola Regione per un Tour Enogastronomico, sarebbe probabilmente la Sicilia. O forse l’Emilia Romagna.

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  1. Daniele

    Papi, peccato ti sia scordato dell’Indonesia!

    • Hijo, non mi sono scordato.. Ma la selezione è darwiniana e spietata, per cui nasi goreng, gado gado, simply doesn’t make the cut.
      Se invece dovessi escludere tutti i piatti animali, allora il Tempeh di Pulau Weh, the best ever, la farebbe entrare nella conversazione

  2. Max

    bell’articolo e, per quanto mi riguarda, molto condivisibile.
    Un caro saluto,
    MAx

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