T. (ho dimenticato anche il suo nome, ma una iniziale a caso va bene comunque) era davvero buena onda. Un buscavida come direbbero gli spagnoli. Di quelli che ha cominciato a lavorare da minorenne e senza mezzi, ma solo una gran voglia di vivere e conoscere il mondo, è arrivato in Europa.

E’ rimasto intrappolato dai lockdown in Spagna, dove ha conosciuto una ragazza olandese con cui poi è andato a vivere insieme un anno nel suo paese, grazie a un Working Holiday Visa. Niente scorciatoia del passaporto italiano come per quasi tutti gli argentini, ma buon per loro che possono usufruire della stessa opportunità fino ai 30 anni analoga a quella che  noi Europei abbiamo in Australia.

Adesso si sono lasciati perché lei sta per cominciare un viaggio in America Latina e lui torna in Uruguay, ma sono in buoni rapporti. Qualcosa mi dice che torneranno insieme e anche se non dovessero, si aiuteranno a vicenda nel prosieguo dei loro cammini.

Ci ho chiacchierato durante la colazione del 31 dicembre, lui andava a Firenze a passare il Capodanno in un Party Hostel, perché quiere fiesta, e sa come farla.

Ci sono popoli, penso soprattutto ai Nord Europei, che viaggiano di più. Ma nessuno viaggia (e vive) con lo spirito con cui lo fanno le persone che vengono dai due lati del Rio de la Plata. Vamos!

Chef uruguayano? Cucina giapponese? Zuppa Livornese