Vagabonding around the World

Sumatra, terra di fumi e fumatori maledetti


Sono reduce dal peggior viaggio in autobus della mia vita, tra Medan e Parapat, porto di partenza per l’incantevole Lago Toba. Sul sedile ci posavo a malapena una chiappa, il guidatore andava a passo d’uomo nella speranza di raccattare altri passeggeri, nonostante non ci fosse un posto libero e ci fosse gente in piedi nel corridoio. Ma quel che è peggio è che ogni uomo a bordo fumava. Una dopo l’altra.

Poco importa che le kretek, le sigarette indonesiane, hanno un aroma al chiodo di garofano che non è così fastidioso come quello delle sigarette normali. Quando fumano 10 persone su un autobus che va piano, e i finestrini aperti sono poco più che una fessura, i tuoi polmoni si ribellano dopo pochi minuti.

Ho fatto un po’ di ricerche per capire quanto è diffuso il fumo in Indonesia e ho ritrovato l’agghiacciante video di Ardi Rizal, il bambino di due anni di una villaggio di pescatori nel sud di Sumatra che fumava 40 sigarette al giorno. Siccome è diventata una storia mondiale, sono riusciti a farlo smettere, anche se ha sostituto la dipendenza dal fumo con quella del cibo.

Ho trovato quest’altro video che spiega il drammatico problema del fumo in Indonesia. Non bastassero i fuochi illegali per distruggere la foresta e preparare i campi alla coltivazione dell’olio di palma, che generano enormi nubi tossiche che arrivano alle vicine Malesia e Singapore, l’aria è ulteriormente contaminata dalle sigarette. Maledetto chi ha inventato il tabacco.

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