SALTA (day 34) -Dopo l’escursione di oggi fino a Cachi, passando per i posti piú belli che ho visto in questo mio viaggio, mi spiace dover lasciare Salta domani senza aver visto quasi niente di quello che gli sta attorno. La cittá è stata un po’ deludente, tutto attorno invece è meraviglioso.

Meravigliosi peró sono stati anche i tre giorni passati con Mariana, il Milan che batte il Manchester, il lomo al chocolate mangiato in compagnia di Riccardo, il giornalista freelance che si è appena licenziato da Repubblica, i racconti di vita di Freddy, l’altoatesino che inizialmente avevo bollato come un simpatico ubriacone e invece ha due palle così.

Bellissima anche la serata di musica folclorica alla Peña (la stessa con cui ero stato con Mariana), stavolta peró in 30 persone e col posto a tavola sotto i musicisti, riabbracciare erloco (oppure elroco, oppure erroco o elloco, dipende da come gli esce) di Yoshi e vederlo fare il pagliaccio, il pomeriggio in una piscina in cui c’eravamo solo noi, aver giá passato la fase di stanchezza mentale di 35 giorni di viaggio, andare al cinema con Magdalena a vedere l’Aviador.

Meno belli invece le piogge tropicali, la Juve che vince, il gruppo di israeliani dell’ostello che han fatto di tutto per attirarsi le antipatie del mondo, aver perso a calcetto contro gli inglesi, l’atteggiamento strafottente di chi ti serve la colazione all’ostello, avere addosso la stanchezza fisica di 35 giorni di viaggio e altre cose meno importanti di cui mi sono giá dimenticato.

Di Cachi e tutto quello che ho visto prima e dopo scriveró domani, prima di salire sul pullmann che in 24 e piú ore mi porterá a Puerto Igazú.