SALTA (DAY 31) – Onestamente m’immaginavo che la noche di Salta la linda fosse qualcosa di meglio: nel barrio dei locali di moda ci sono più che altro teenager.

In ogni caso non mi posso certo lamentare di come è andato il weekend: ieri notte dopo la parrillada al Backpackers hostel (un vero quilombo, 54 persone in 25 metri quadrati, tra cui Freddy, un altoatesino che dopo anni di duro lavoro ha deciso che a 45 anni non gliene frega più un cazzo di niente e da un paio d’anni gira il mondo, ubriacandosi finchè puó), mi sono ritrovato solo con Mariana, una porteña di Belgrano, (il quartiere di Buenos Aires dove vivono quelli che se la tirano) a una Peña, uno dei locali tipici di qua dove si esibiscono musicisti folklorici. Musica un po’ mariachi, per quel che ho visto, o meglio sentito.

Infatti l’unico tavolo libero era in un angolo nascosto, dove non si potevano vedere i musicisti. Così ho potuto ammirare senza distrazioni lo splendido viso di Mariana. L’ho potuto ammirare da vicino. E da sempre piú vicino, fino a quando le nostre bocche si sono unite nell’estasi suprema.

La luna di miele (miele come il colore dei capelli che ho adesso), nonostante il risveglio traumatico, è proseguita oggi e credo proprio almeno anche domani, quando lei tornerá a casa, con il lavoro che ricomincia. Io invece mi dirigeró verso la Quebrada de Humahuaca.

Dicevo del risveglio traumatico: a parte che qui non si riesce a dormire perchè l’ambiente è piccolo e la gente non mormora, ma urla, stamattina salendo al bar, anzichè il rgazzo che serve la colazione ho trovato la polizia. E’ successo che tra gli ospiti dell’ostello c’erano due donne, una delle quali incinta di molti mesi, che a quanto pare ha deciso ieri notte di liberarsi del feto nel bagno dell’ostello e scappare. Per un amore che nasce, ce n’è sempre purtroppo uno che muore.