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Finalmente ho visto C’è ancora domani, il film di e con la bravissima Paola Cortellesi, che è il più apprezzato di questo autunno in sala. L’ho trovato un film tecnicamente bellissimo, che farei vedere nelle scuole nel programma di Educazione Civica, ma allo stesso tempo ideologicamente ipocrita e pericoloso.

C’è ancora domani, il film diretto da e interpretato da Paola Cortellesi, è un’opera tecnicamente ineccepibile. La ricostruzione storica è accurata, l’uso del bianco e nero è affascinante e il dialetto romano è usato in modo naturale e spontaneo.

Tuttavia, il film è anche pericoloso. Innanzitutto, perché non è stato recepito il messaggio principale, che è quello dell’impegno civile e della partecipazione politica autentica. Il film, infatti, è stato interpretato da molti come una semplice commedia, senza comprendere la sua profonda carica politica.

In secondo luogo, il film ispira alla misandria. Non c’è un’ombra di positività in alcun personaggio maschile, eccetto per il soldato nero americano. I maschi italiani sono tutti rappresentati come violenti, oppressivi e stupidi. Questo messaggio è pericoloso perché può alimentare l’odio e la discriminazione nei confronti degli uomini.

Infine, il film è un inno all’ipocrisia. La protagonista, infatti, è una donna che si batte per la libertà e la democrazia, ma che allo stesso tempo accetta l’occupazione degli Stati Uniti. Questo messaggio è pericoloso perché può giustificare l’imperialismo e l’interventismo di potenze straniere.

Conclusione

C’è ancora domani è un film che può essere apprezzato per la sua tecnica e per la sua ricostruzione storica. Tuttavia, è importante essere consapevoli dei suoi messaggi pericolosi, che possono alimentare l’odio, la discriminazione e l’ipocrisia.