On the way from Pai to a waterfall we found a sign “try our passion fruit and roselle juice from our garden”. We stopped by and we’ve been offered excellents passion fruits, fresh roselle juice, potatoes, peanuts, bananas. All for free, just a donation box. We’ve been handled a guestboook and the first words I read were the one I reported on the title. I thought what you probably are thinking..until I saw him..
Tag: Pai
Il viaggio comincia quando inizi a programmarlo, e con le informazioni che ti offre internet oggi, è da idioti arrivare in un posto senza aver fatto un po’ di ricerche prima. Certo non vi sto dicendo di seguire passo per passo gli itinerari proposti da qualcun altro, o di andare in un ristorante solo perchè lo hanno segnalato su Tripadvisor.
Nel primo giorno post loop, oltre che a fare i conti con un ritorno di fiamma della diarrea e i postumi delle botte dell’incidente, Chiang Mai mi ha accolto con una giornata torrida, la prima di una settimana di calore asfissiante, con temperature massime sempre oltre i quaranta gradi. In queste condizioni dovevo arrendermi all’evidenza che il mio piano originario era andato definitivamente a puttane.
Non so se dare la colpa alle difese azzerate per via del cortisone preso per curare un’infiammazione all’orecchio, souvenir delle partite a Pitch and Putt con mio cugino nel vento gelido di Bath a febbraio, o a quel Pad Thai che mi aveva fatto stare male solo qualche giorno prima in quel nuovo ristorante a Santitham. Oppure a quella salsa di arachidi condimento forse inutile di quella mega insalata divorata in quel ristorante-guesthouse sempre pieno di gente in fronte alla Muslim Bakery di Pai o chissà quel bicchiere d’acqua proveniente da chissadove che ci hanno servito dopo il gelato nel bar accanto a Apple-Pai quel maledetto giovedì.