S. è sicuramente la persona più inquietante che ho incontrato nel mio soggiorno pisano.
Arrivata nel dormitorio nel tardo pomeriggio del 1 gennaio, puzzolente come un tibetano che non si lava dalla fine dell’estate, ha lasciato la sua roba tanfante, senza docciarsi, per andare a cena chiedendo senza successo di accompagnarla a me o alla francese che dormiva sopra il suo letto.