Stanze d’albergo con ogni comodità a 4€, pranzi a meno di 1€, un caffè a 30 centesimi, bicchiere di birra a 18. Il costo della vita in Vietnam è nel 2018 tra i più bassi al mondo. Per il rapporto qualità prezzo, i paesi che possono competere si contano sulle dita di una mano.
Qual è il vero costo della vita in Vietnam? Dopo un mese e mezzo di viaggio non ho timori di smentita nell’affermarlo:
Nel 2018 il Vietnam è il paese con il miglior rapporto tra qualità e costo della vita nel Sud Est Asiatico. E quindi, probabilmente, nel mondo.
Ero stato in Vietnam nel 2007, e rispetto ad allora i prezzi sono aumentati di pochissimo. Quello che è cambiato di molto è la percezione da parte di chi viaggia. Un decennio fa il Vietnam si era fatto una fama di paese relativamente difficile da viaggiare nel Sud Est Asiatico, dove la gente cerca di fregarti spesso.
Oggi non potrebbe esserci niente di più falso. La gente è di una cordialità incredibile, per quanto rimangano i limiti di comunicazione, visto che la maggior parte non parla un minimo di inglese.
Il paese ha anche infrastrutture ottime. Alloggi e trasporti sono eccellenti, così come le opzioni per mangiare (benedetta baguette!).
Le mie foto dal Vietnam
Il vero costo della vita in Vietnam
A Marzo 2018, la valuta vietnamita, denominata Dong, cambia a poco più di 27.000 con l’Euro. Un peggioramento di oltre il 10% rispetto all’anno precedente, quando era sotto i 24.000. Ma tra il 2011 e metà 2014 era su questi livelli o peggio, arrivando a sfiorare i 30.000. Il minimo del decennio risale a Novembre 2008 quando cambiava a 21.500.
Al netto delle oscillazioni che sono legate al fatto che il Dong è legato al dollaro americano, il cambio si è mantenuto sempre favorevole per chi viene dall’Europa.
L’inflazione è stata galoppante per un paio d’anni nell’ultimo decennio (27% nel 2009 e 22 nel 2011), ma è sotto controllo dal 2012. Infatti è da più di 5 anni che si mantiene intorno al 5%.
Se da una parte il Baht thailandese si è rafforzato di oltre il 20% rispetto alla moneta europea, il Dong è sceso e per questo oggi il Vietnam è un paese nettamente più economico della Thailandia, avendo raggiunto quasi lo stesso sviluppo. E sempre più viaggiatori a lungo termine si spostano qui.
Facciamo un paragone tra Saigon e Chiang Mai, due delle “capitali” dei Nomadi digitali. Secondo Numbeo, a Ho Chi Minh City o Saigon che dir si voglia, il costo della vita è inferiore del 10% rispetto alla città Thailandese. E nonostante il costo degli affitti sia addirittura del 58% più alto.
Questa è l’unica pecca che ho riscontrato finora, in un mese e mezzo in viaggio in Vietnam. Gli affitti, almeno nei posti molto turistici come Saigon e Phu Quoc, sono più alti e con meno scelta. Ma per il resto non c’è quasi paragone.
Dove dormire in Vietnam
Una cosa che colpisce è la quantità di alberghi (i Nha Nghi), home stays e guest houses che ci sono in Vietnam. Molti affittano anche le camere a ore. Ma non è necessariamente quello che pensi. In genere sono posti puliti e sicuri, dove la probabilità che venga la coppietta in cerca di intimità è uguale a quella del viaggiatore di passaggio che cerca un osto ove riposarsi per un paio d’ore.
Sembra che in Vietnam la gente locale si sposti parecchio per lavoro sull’asse Nord Sud del paese.
Riporto adesso esempi reali di quanto ho speso finora per domire.
Cat Thien, Sunny Field Eco Stilt House, 10 notti, 850.000 dong, 31,5€ o 3,15€ a notte (3 notti su Booking, poi ho esteso in loco).
Ne ho parlato in dettaglio qui, di questo posto meraviglioso.
Quy Nhon: Rong Homestay, 70.000 dong (2,5€), 1 notte in dormitorio con Booking
Hoi An, Coconut Hamlet Homestay, stanza doppia 7 notti con colazione per 32€ con Agoda
Guide di viaggio in Vietnam
Chiudo con alcuni suggerimenti di guide di viaggio per il Vietnam.
Vietnam: guida Lonely Planet
La classica Lonely Planet in italiano. E’ stata stampata il 24 novembre 2016 e consta di 574 pagine. Venduta a 22,5€ in cartaceo o 19€ in formato elettronico.
Vietnam, guida Rough Guide – Feltrinelli
La rough Guide del Vietnam, edita in Italia da Feltrinelli, consta di 515 pagine ed è stata stampata nell’Ottobre 2015. Viene venduta a poco più di 25€ nell’edizione stampata.
Vietnam, guida National Geographic
La guida del Vietnam di National Geographic (editore in Italia è White Star) è di 271 pagine ed è stata stampata nel Novembre 2014. In vendita a soli 11€.
Vietnam, suggestioni d’Oriente
Questo scritta da Silvia Romio è un racconto di viaggio, più che una guida, e ha ottime recensioni. 134 pagine, stampate nel 2016, in vendita a 17€ cartaceo, o 5€ edizione Kindle
Mario
Il post e’ interessante ma fino ad un certo punto.
Bisognerebbe avere l’opinione di italiani che vivono in vietnam.
A partr questo, le guide devono sempre contenere “pillole di storia”, accenni a vicende che hanno segnato I popoli che vivono in zona, non fossaltro per una questione di rispetto nei loro confronti.
Da un altro punto di vista di capisce il motivo per cui thailandesi, vietnamiti etc vengano in Italia a fare lavori umili.
E’ evidente che uno stipendio da badante, pizzaiolo, pulitore, etc di 1000 euro al mese per tre anni, piu’ o meno coincide in zona (dai prezzi che esponi) a trentanni di lavoro in italia…
Quindi un vietnamita viene da 20 a 25 anni a lavorare in Italia, vive in compagnia di altri dieci suoi connazionali in un bilocale di periferia, mette I soldi in banca, poi a 26 anni torna ed e’ una sorta di milionario o si fa albergo e casa, ristorante e casa, supermarket e casa e vive tranquillo per il resto dei suoi giorni….un gioco che favorisce l’espansione monetaria e la competizione a basso livello tra lavoratori italiani e stranieri…
Dottor Nomade
Un vietnamita può fare quel che dici se riesce a ottenere un visto di lavoro (per l’Italia o altro paese ricco), altrimenti deve farlo da clandestino e sottostare a condizioni molto meno favorevoli. In ogni caso, è proprio così che funziona: finché ci saranno queste enormi disparità economiche, sarà pieno il mondo di gente che si rimbocca le maniche ed emigra in cerca di condizioni migliori. Io lo sto facendo da anni, per la cronaca. Ed esattamente come il povero vietnamita, anche l’imprenditore italiano cercherà di ottimizzare i suoi guadagni e, se conveniente, delocalizzarà. (Hint: non è ergendo barriere che la cosa si riesce a contenere il fenomeno.)
cloudio
E quello che fanno anche pensionati e nomadi digitali.. Usano il potere d’acquisto di una zona in cui guadagnando per spendere in un’altra. E a volte non è necessario cambiare paese.. Basta andare dalla città alla periferia o dal nord al sud.. dell’Italia o d’Europa poco cambi
Mario
Internet sta cambiando il mondo sul serio.
Basta un paio di click e sei in banca.
Bastano un paio di click e ti fai inviare merci a casa ovunque.
A me tutto cio’ fa paura, perche’ poi potrebbero bastare un paio di click per far saltare tutto (vedi ultime elezioni italiane dove ha vinto il primo partito della rete internet m5s).. che ne pensate?
A quando la “rivoluzione francese virtuale”?
Anche il bitcoin fa paura!
E cmq provate a immaginare uno che viene dalla Cina e si piazza davanti a casa vostra in Italia e si fa una megavilla o che si compera un Paese con soldi della globalizzazione e dobbiamo ringraziarlo perche’ ci porta lavoro…
Boh, per un thailandese medio, un pensionato di 65 anni italiano con pensione di 2mila euro potrebbe essere considerato un mix tra un marziano e un dinosauro (vista l’eta’ media in thailandia)…
Cmq ci andrei piano ad emigrare in Paesi del genere.
Potrebbero anche aver costruito l’hotel excelsior a 5 euro a notte ma se poi ti fai un giro e qualcuno ti spara o un animale strano ti fa un danno, voglio vedere se continui a pensare di averci guadagnato. E questo vale anche nel sud del nostro Paese…
Russo rosario
il sud o il nord!! Sempre la’ siamo. C’è disordine dovunque. Ignoriamo la vera paura sta nell’ essere troppo sicuro di sé. Come a volte o spesso capita al nord Italia.
cloudio
D’accordo con te Rosario sul fatto che la percezione che abbiamo del pericolo è quasi sempre molto distante dalla realtà.
Basta pensare alla fobia per il terrorismo che fa un centesimo dei morti per incidenti stradali
Claudio
Caspita… eppure, 15 anni di nomadismo e 106 paesi visitati, dovrebbero aver fatto di te un viaggiatore, non un’avventuriero del web, commentando cose che confondono.
Intendo dire, ho viaggiato con budget bassissimi per molto tempo della mia vita, ed anche con molti agi, agli inizi della mia vita.
Ho 47 anni, 35 vissuti all’estero, da bambino ed adolescente, negli agi familiari di una madre che guadagnava bene, quando all’estero, come dipendente del ministero degli esteri, e poi dalla fine del liceo in poi, per mio conto, con poche risorse, ma con tante belle esperienze.
Nel caso specifico, mi arriva questo sito da un amico che, chiede proprio a me e mia moglie, che è Vietnamita, di organizzargli un tour di due settimane. La cifra da noi stimata, seppur bassa (circa 35/40 Euro al giorno per 2 persone, tutto tutto tutto incluso, cibo, alloggiio, trasporti e quant’altro, a lui è prima sembrata buona, poi ci manda questo link, che recita: ” Il Vero Costo Della vita In Vietnam”, mettendo poi esempi si possibili, ma che di vero hanno ben poco.
Allora, oltre ad avere mia moglie Vietnamita, in Vietnam ho vissuto anch’io. e vi ASSICURO che il caffè a 30 centesimi e la birra a 18, semplicemente NON ESISTE, nè per Vietnamiti, tantomeno per viaggiatori e turisti.
Se trovate caffè a questi prezzi, non è fatto dal caffè, ma dal mais o dalla soia. GARANTITO, non balle. Il caffè Vietnamita, quello vero chiamato Pha Phin, se siete fortunati, e non ad Hoi An che è turistica, mai costa meno di di 50 centesimi (ed anche questo, è si caffè vero, ma non della migliore qualità) e nella regolarità, si avvicina al dollaro.
Vorrete mica dire che tutti i giorni si mangiano tartine alla crema grandi poco più di una moneta da 2 Euro, queste si a 32 centesimi, e panini imbottiti, per i quali comunque, se volete un minimo di qualità, almeno 15.000 dong vanno pagati, circa 60 centesimi?
Tè e birra a 5000 dong l’uno??? Se non si tratta di birra annacquata al ghiaccio di pessima qualità servita al bicchiere (o di una marca che fa birra scadentissima) e tè non fresco, tali prezzi sono IMPOSSIBILI! Si, lo scontrino lo evince, ma che ti sei bevuto???
450.000 dong per aver mangiato in 2 in un ristorante di lusso?????? Semplicemente NON VERO. In un ristorante di lusso, con quella cifra ci prendi, FORSE, solo il piatto principale sullo scontrino, per uno, in un ristorante medio ci si mangia, in un ristorantino ci si abbuffa e se si tratta di ristoranti davvero locali, magari neanche si arriva a poterla spendere quella cifra, pur volendo, ma Ristorante DAVVERO di Lusso ASSOLUTAMENTE NO!!!
Sugli alloggi, lì c’e di tutto e di più… è un capitolo enorme e di un vario e vasto incredibile, comunque, almeno i 10 Euro giornalieri, per una stanza doppia decorosa, bisogna spenderli. Faccio notare, che il costo è della stanza, non a persona, quindi i 10 Euro, valgono sia che tu sia solo, che in compagnia. Ma la questione alloggi, meriterebbe pagine e pagine di disquisizione per un paese come il Vietnam.
Ecco, il mio amico, ora credendo al fatto che IL VERO COSTO DELLA VITA IN VIETNAM, sia quello riportato in questo post, mi sta facendo un po’ di storie.
Dovreste scriverlo che il VERO costo della vita, soprattutto da Turisti, è un’altro. Quello qua riportato è possibile, ma non rispecchia la realtà, ma la povertà.
Con 10 Euro al giorno, in vacanza, non ci vivono neanche i Vietnamiti. I Viaggiatori, che cercano di risparmiare quanto possibile per viaggiare il più al lungo possibile, potrebbero anche riuscirci (il che significherebbe comunque, mai fare un’escursione, affittare un motorino, fare un’esperienza particolare, ma solo mangiare maluccio e dormire in luoghi molto umili, spesso privi di finestre) ma è miseria, non verità.
cloudio
Claudio, capisco che devi difendere i tuoi margini di guadagno nel tour che vuoi rifilare all’amico, e che ne so, magari gli hai anche preparato un tour con un’ottima qualità prezzo, o comunque hai fatto tutto in buona fede e ti sei dato margini minimi..
Ma non c’è bisogno di sparare idiozie degne del classico italiota borghesuccio viziato con la puzza sotto il naso, un ranzani d’accatto che considera barboni pezzenti quelli che non sperperano soldi per esibire uno status che copre la propria miseria umana.
Tutte le mie spese sono documentate e i posti citati, come il ristorante di lusso a Can Tho o il ristorante con birra fresca a Hoi AN a 5.000 dong, sono famosi e frequentatissimi.
Tra l’altro se tu e il tuo amico, vi siete presi la briga di leggere gli altri post che ho scritto sul Vietnam, potete vedere dove sono stato e cosa ho fatto ogni singolo giorno. Poi da nessuna parte ho detto che la birra costa sempre 5.000 dong o che tutti gli hotel sono affari come quelli che ho citato.
Quindi avventuriero del web sarai tu, e le cose che ho scritto sono chiarissime e verificate.
Se non tu, almeno tua moglie vietnamita, dovrebbe sapere tra l’altro che l’80% dei vietnamiti vive con meno di quello che spendo io nei miei viaggi, che sono low cost per i nostri standard occidentali, ma lussuosi per la maggior parte di chi vive in Asia.
Che poi l’italiano medio (ma tu, per tua stessa ammissione sei cresciuto nella bambagia) debba fare lo snob non è problema che mi riguarda.
Io due anni fa ho girato questo splendido paese per tre mesi in moto, facendo quasi ogni giorno qualcosa di originale, mangiando fuori praticamente ogni pasto e divertendomi.
Altro che miseria!
Spendendo quello che ho speso, cosciente che per fortuna sono bravo, molto bravo, a trovare posti che offrono tanto a poco e che non ho esigenze di apparire.
Che tu mi creda o no, non me ne può fregar di meno.
Io non vendo servizi, racconto solo i miei viaggi, in un modo che si può criticare in molti modi (per esempio ho appena riletto l’articolo e ci sono diversi errori di battitura), ma non che non sia autentico.
Claudio
Ok
Mi dispiace se sono risultato aggressivo, nonostante non fosse mia intenzione, ma ci può stare che mi sia accaduto, però, ora chi offende sei tu, non io.
Non solo non ho margini di guadagno, visto che non faccio il Tour Operator come lavoro, e sono d’accordo con te che si può spendere molto meno, ma non credi che ci sia una grossa differenza tra il Viaggiare, come tu hai fatto, per 15 anni, quindi diventa importante risparmiare, ammenochè non si sia economicamente fortunati, per far si che il viaggio possa durare tanto, anche anni, e andare invece in vacanza per 2 settimane? soprattutto se si è Pensionati, con compagna al seguito e mai si è andati fuori dall’Europa, come nel caso del mio amico.
In ogni caso, ti passo volentierissimo il suo contatto se Vuoi, in quanto se tu riesci a fargli fare una vacanza decorosa, dove tutto è incluso, con 10 Euro al giorno, io non posso esserne che felice.
Possibile che non si possa commentare, anche dissentendo, senza scendere in parole e giudizi poco consoni ed un pochino offensivi?
Ho viaggiato, per anni anch’io, con un badget massimo di 600 Euro mensili, ed ora, in Italia in cerca di lavoro o pronto a ripartire, dipende dagli eventi, sto vivendo con il reddito di cittadinanza.. e non quello massimo. Pensa un po’ che banmabagia.
L’hai detto tu… mia moglie è Vietnamita… non di famiglia ricchissima. Non povera, questo è da dire, ma assolutamente non ricca, e magari ha una certa Idea di come si vive nel suo paese… Magari lo conosce da un tantino di più di 3 mesi? Magari ha vissuto, in tal caso si nella miseria, periodi di guerra e post guerra, con certe difficoltà? Ciò fa si che conosca, meglio di Noi credo, l’arte di arrangiarsi.
Sono sicuro che racconti solo le Tue esperienze di viaggio e non promuovi nulla, ma il punto fondamentale era il distinguo tra “Il vero costo della vita” ed il risparmio possibile da raggiungere.
A Saigon, con 10 dollari al giorno, si compra da mangiare vivendo a casa propria e forse poco più, se poi si vuole anche affittare una stanza, bisogna arrivare almeno a 15 (e ti parlo di alloggi umilissimi, nulla di decoroso). Con 20 si comincia a vivere decorosamente e dai 20 in su ci si permette qualcosa in più. Parlo sempre di Vivere nel posto, non di andare in vacanza.
Da Viaggiatore, spesso ho trovato ospitalità nei posti dove sono andato, ovviamente adattandomi, a volte a dormire in 4 nello stesso letto, o su un’amaca e semplicemente per terra dove capitava (Questa era la mia bambagia). Altre volte, più fortunato, ho avuto la mia stanza e le mie comodità.
Stanze a 4 Euro al giorno sono possibili, ma, soprattutto se hai viaggiato, sai bene che sarebbero poco consigliabili all’Italiano medio che va in vacanza per un periodo breve e non rispecchiano il VERO costo, ma un costo assolutamente basso con relativo spirito d’adattamento. A 2,5 Euro il dormitorio che metti in foto, Assolutamente concorde con te, ma trattasi di dormitorio. Lo vogliamo consigliare alla coppia di pensionati?
Ti ripeto, mi spiace per il frainteso e me ne prendo responsabilità.
L’ultima mia esperienza di viaggio, (ripeto, l’ultima, non l’unica. Ho iniziato a 6 anni a vivere all’Estero e frequentavo all’epoca una scuola statale, fatta di cittadini poveri, in quella che allora era la Jugoslavia di Tito. Poi a casa, all’epoca, vivevo si nella bambagia, ma i miei amici ed i giochi che con loro facevo, non erano da college internazionale, ma da scuola pubblica statale) sono stati 3 anni in giro per il sud-est asiatico, senza meta, nè itinerario e con, dipendeva dai mesi, un budget che si aggirava dai 400 ai 600 Euro mensili. Assolutamente possibile in Asia, ma non una cifra da capogiro, nei quali ovviamente dovevano entrare anche visti, spostamenti (quasi sempre effettuati con mezzi locali) e simili.
Ora, supponiamo che tu abbia bevuto birra vera a 5000 dong. Ovviamente ho sbagliato e giudicare a priori e ti chiedo scusa, ma se hai girato il Vietnam, hai anche notato che non si tratta di “Verità”, ma di casualità. Meno di 10.000 dong, la birra non annacquata, generalmente non costa. Il caffè Pha Phin, generalmente mai meno di 8/10000 dong, se è caffè davvero.
Provo a farti un esempio. A Viterbo, conosco un baretto che fino a 7/8 anni fa vendeva il caffè (da loro stessi torrefatto) e 50 centesimi, ma sarebbe un errore spacciare questo come il Vero prezzo del caffè. Sappiamo bene che, anche a quell’epoca, difficilmente si pagava un caffè meno di 80 centesimi ed oggi siamo intorno all’Euro.
Ecco, questo esempio voleva solo dire che se anche si è trovato l’affare, come tale va descritto.
E’ vero, c’è chi guadagna veramente poco in Vietnam. Alcuni stipendi sono al di sotto dei 200 dollari (circa 4 milioni di dong gli stipendi minimi a Saigon, fino ad un paio d’anni fa) ma non è la regolarità (che invece si aggira dai 10 milioni di dong, circa 400 dollari a salire) ed in questo caso, si tratta di gente che di certo non vive da sola con un affitto da pagare, altrimenti non sarebbe possibile ciò.
Di verità, ce ne sono quante ne vuoi, dai poverissimi ai ricchissimi, ma volendo stilare una sorta di realtà sul costo della vita, 10 Euro al giorno, NO! Non è la realtà Vietnamita.
Guarda Claudio (abbiamo lo stesso nome) vorrei esserti amico ed addirittura sostenitore e cooperatore, non tuo conflittuale, a veder chi vince la battaglia del vero e del falso (certo, faccio Guerrieri di cognome, magari è questo che mi fa incazzare troppo??? hehehe).
Sono anch’io, anche se non ho alle spalle i tuoi 106 paesi (bravissimo… un po ti invidio sai?) una sorta di “Dromo-maniaco”. Andare a zonzo è quanto di più mi piace e mi piace insozzarmi con quel che il posto mi offre, non con, come la chiami tu, l’italiotaggine borghesuccia.
Ho messo assieme dei racconti, che vorrei divenissero un libro. Sono, racconti di quei 3 anni di sud-est asiatico che ti dice prima, terminati un paio d’anni fa. Li ho intitolati, “I Colori del Vento”. Forse da quelli, si potrebbe capire maglio come mi muovo, che non da questi brevi, seppur intensi scambi da sconosciuti, che possono facilmente portare allo scontro anzichè allo scmbio ed al reciproco accrescimento.
Ovunque tu sia e qualunque esperienza tu stia facendo, divertiti, godi e passala al meglio.
Seppur non ti conosco e non so cosa tu possa pensare leggendomi, chiedendoti nuovamente perdono se in qualche modo ti ho infastidito con la mia precedente missiva, in questo non posso che esserti di Supporto (quanto vorrei che i Viaggi, quelli fuori dalla bambagia, fossero materi obbligatoria nelle scuole).
Probabilmente stai facendo il più bel “mestiere” che ci sia… conoscenza diretta e non indotta ed indottrinata, ma non farne una dottrina certa… lasci spazio, se puoi, anche alle conoscenze diverse dalle tue, ed altro non potremo fare che evolvere tutti assieme migliorandoci.
Un itinerante abbraccio e buonissima continuazione nel Viaggio.
cloudio
Ehi Claudio (che è anche il mio nome, Cloudio è solo un nickname), grazie per il tuo bellissimo messaggio.
Avevo intuito che, nonostante l’inizio del precedente, con un attacco personale un po’ gratuito, alla fine eri una persona equilibrata.
Mi scuso per certi toni nella mia risposta, alcuni li ho corretti quasi subito, altri li ho lasciati, non mi ero offeso più di tanto comunque, anche se quel che ho detto sull’Italiano medio rimane.
Sono d’accordo con te praticamente su tutto quello che hai scritto in questa tua replica.
E preciso ancora appunto che non ho mai detto che gli esempi che ho fatto sono la media di quello che si spende, ma occasioni che si possono incontrare, senza neanche troppa fatica, a dire il vero.
Sai una cosa che ho notato in Asia? Che spesso i locali quando viaggiano spendono più di un backpacker. In genere, anche in Italia, chi è povero si vergogna un po’ a trattare o a semplicemente a non farsi fregare.
Io spesso ne faccio una questione di principio: se il panino costa 5.000 e lo hai fatto pagare 5.000 al locale prima di me, non lo pagherò mai 10.000. Accetto a volte un sovrapprezzo di 10% come turista straniero, ma mai di piu e per questo non mi faccio problemi a cercare il panino da un’altra parte.. Dovessi camminare 1km in più sotto il sole tropicale..
I fine un consiglio per il tuo amico: Claudio ti conosce meglio di me, mi sembra onesto e informato. Io mi fiderei di quel che ti ha proposto, ma allo stesso tempo cercherei di farmi pianificare un viaggio che mi dia molta possibilità di farmi scelte autonome. Un pensionato ha sicuramente necessità di livelli di comfort diversi, ma anche tempo libero ed esperienza per farsi la propria opinione sul campo.
Grazie ancora Claudio e se ti capita di leggere altri post, i commenti, e le critiche costruttive sono bene accette
Claudio
Scusa, vedo ora, rileggendo che sei Cloudio con la o e non Claudio.
Scusa la svista. i sa che sono un pochino dislessico. Ultimamente mi capita con un tantino di frequenza.
Nuovamente ciao e sempre in gamba.
cloudio
Ah Claudio, un’altra cosa. Mi era sfuggito dei racconti che hai scritto. Se mi fai avere una copia digitale, li leggo volentieri!
Claudio
Ciao nuovamente.
Intanto concordo con te sul trattamento che spesso viene utilizzato in modo molto difforme tra stranieri, specialmente se pelle bianca, e gente del posto. In Vietnam forse il fenomeno non è così accentuato, ma in India, tanto per fare un esempio, le differenze possono essere enormi ed è anche vero che in alcuni posti dell’Asia, la gente del posto, se ha possibilità di far notare una posizione economica più alta della media, non disdegna farsi notare. Non scorderò facilmente una famiglia Vietnamita conosciuta a Saigon, che è molto ricca e vive in un condominio di quelli esclusivi. Hanno due macchine, ma il garage per una sola. Posseggono un modello SUV di quelli costosi, ed una Toyota utilitaria. Beh, in garage ci mettono la Toyota, in modo che chi passi di lì, possa invece notare la loro Fuoriserie…
Il parere sull’italiano medio, lo condivido strapienamente con te. Ho un amico che fa da guida in Nepal, e porta i Turisti in luoghi sperduti del Mustang. Mi ha raccontato ultimamente, con un gruppo di Italiani, che quando stavano chissà dove, chissà a quali altezze, senza ovviamente supporti all’occidentale, ad un certo momento pretendevano del pane a molica morbida per fare la scarpetta… Ma caspita! Neanche per una breve vacanza, dove molto più è quel che ci sarebbe da imparare, per quanto un reciproco scambio è sempre utile, si riesce a fare ammeno del caffè all’italiana e degli spaghetti??? Bo…
Comunque, volentieri e totalmente sulla fiducia (strano a dirsi, visto che non ci conosciamo, ma siamo dei bei mattacchioni giusto?) dato che quanto scritto non è coperto da copyright, ti mando la raccolta. Io, gli unici mezzi che posseggo per comunicare, oltre al semplice cellulare con i tasti che fanno ancora click quando li digiti, sono skype e la normale e-mail. Dimmi tu dove e come potrei mandarti “I Colori Del Vento”.
Felice del fatto che ci siamo riappacificati, ti auguro buona continuazione di serata ed ottima continuazione di viaggio, qualunque esso sia.
cloudio
Ciao Claudio
Puoi mandare mail a [email protected] ( con le i al posto degli uni).
Se vuoi ti mando una copia del libercolo che ho scritto qualche anno fa
Claudio
Va benone allora.
Ora raggiungo mia moglie a nanna, che abbiamo avuto una giornata bella ma faticosa e domani, appena mi è possibile, ti mando la copia del mio librottolo.
Sarà oltretutto un piacere ed un onore leggere i Tuo “libercolo”
Buonanotte allora ed a domani